di Nicola D’Adamo
SAN SALVO – Nel lontano 1988 il fiorente gruppo SIV (oggi Pilkington) facente parte dell’EFIM (Partecipazioni Statali), fece un accordo con l’Università dell’Aquila. Da questa collaborazione nacque un prototipo di auto elettrica a totale energia solare due anni più tardi (1990). In realtà l’accordo prevedeva lo sviluppo di pannelli fotovoltaici. Il progetto si bloccò però con la privatizzazione del 1994.
Rilanciamo l’episodio a dimostrazione che in Italia non si capisce l’importanza della ricerca. Oggi si parla tanto di auto elettrica. Questa di SIV – Università dell’Aquila, ancora più all’avanguardia, era quasi pronta 33 anni fa. Bastava poco per portarla all’industrializzazione.
L’auto solare abruzzese gareggiò anche al Gran Premio “4E” (energia solare, elettrica b, ecologica ed europea) di Roma ottenendo un lusinghiero successo: si piazzò al quarto posto in un’agguerrita competizione internazionale.
“La peculiarità di queste auto sono l’estrema silenziosità e l’assoluto rispetto dell’ambiente – disse soddisfatto Oscar De Lena della direzione Sviluppo tecnologico -. Dopotutto le celle fotovoltaiche alimentano un motore elettrico che dà energia pulita, ideale quindi per i centri cittadini“.
La Siv in questo progetto diede il sostegno economico e mise a disposizione la propria esperienza nel campo dei pannelli fotovoltaici. L’Università dell’Aquila, dipartimento di Energetica, in collaborazione con quello di Ingegneria elettrica, invece, offrì il proprio know how per la progettazione e realizzazione del prototipo. A seguire i lavori, l’ingegnere Enrico Chiappini, direttore del Dipartimento: “Il più grosso problema di queste macchine è il peso delle batterie – disse -. Anche se novità di un certo interesse vengono dal Giappone”.
“L’auto solare ha un’autonomia di 25 minuti (ricaricabile in 4 ore), una velocità massima di 70 chilometri orari, un peso di 300 chilogrammi e una lunghezza di quasi 5 metri, – spiegò l’ingegnere – . In futuro si cercherà di ridurre le sue dimensioni con celle fotovoltaiche più piccole“.
In occasione del Rally di Pescara, l’auto fu presentata nella tenda Expò, durante le verifiche e sul circuito della superprova all’antistadio, prima dell’arrivo dei concorrenti. Alla guida dell’auto solare c’era, come a Roma, Mario Guardiani della direzione Sviluppo tecnologico Siv.
Si trattava in pratica di un’auto elettrica, ricaricata dall’energia solare tramite i pannelli fotovoltaici. Era totalmente autonoma e non bisognava attaccarla alle colonnine di ricarica, come quelle di oggi!
Era necessario ovviamente continuare la ricerca per risolvere una serie di problemi, ma stiamo parlando di oltre 30 anni fa. Avremmo avuto tutto il tempo per arrivare all’industrializzazione ed essere pronti oggi: tempo in cui si parla esclusivamente di auto elettriche.
“La SIV fu per lungo tempo all’avanguardia, – commenta Umberto Marrami, ex manager di spicco del colosso vetrario – . Era sì sorta operando principalmente nel Meridione d’Italia, ma la testa era europea: aveva la capacità di guardare in avanti e darsi strumenti per anticipare il futuro“.
“La cultura d’impresa, tecnica e tecnologica, economica e di gestione sociale che vi si era formata – aggiunge Marrami – fu per lungo tempo all’avanguardia nel novero delle grandi aziende, nazionali e non solo, e contribuì all’emancipazione del Paese su questo versante. Poi, le vicende che ne sono seguite sono state quelle che conosciamo. Restano, però, le soddisfazioni di una popolazione intelligente, aperta e la fierezza di esserci stati“.