VASTO – Oggi si aprono, a Vasto, le giornate umanistiche organizzate dal Pàntini-Pudente con numerosi eventi (https://www.zonalocale.it/2023/03/22/giornate-umanistiche-al-pantini-pudente-gallery/) nell’auditorium del Liceo artistico. Il tema al centro degli eventi è il Dono, declinato oggi sul valore della xenìa, cioè l’ospitalità. Questa mattinata ha visto gli interventi di Massimiliano D’Onofrio, responsabile dell’area legale dei Centri di accoglienza; Alfredo Agustoni, professore associato dei Sociologia delle migrazioni dell’Università degli studi Gabriele d’Annunzio di Chieti e Pescara e, del medesimo ateneo, il professor Domenico Potenza, associato di Architettura. L’allocuzione della Dirigente, la professoressa Anna Orsatti, seguita dalla referente del progetto, la docente Rosita Paganelli, ha aperto i lavori.
Il dottor D’Onofrio ha dedicato il tempo del suo intervento alla visione di un estratto de La Grande Storia, andato in onda sui Rai 3, sull’immigrazione degli Italiani in America, per sottolineare come lo straniero fosse spazzatura, portatore di violenza. Il relatore ha contestualizzato poi il racconto per i ragazzi, facendo riferimento al fatto che esso ha riguardato sicuramente i loro nonni, o comunque in generale i loro avi. Questo per suscitare in loro una più ampia sensibilità e una maggiore attenzione verso il fenomeno migratorio.
In seguito l’intervento del professor Agustoni, incentrato sulla comprensione sociologica del fenomeno in questione, ha evidenziato che il problema migratorio va affrontato non in forma emergenziale, ma strutturale, poiché questo è un fatto sociale totale, in quanto tocca ogni aspetto della nostra esistenza: il che ci riguarda anche a livello locale, come aveva già affermato anche dall’avvocato D’Onofrio, ponendo la lente d’ingrandimento sui recenti sbarchi di Ortona. Il professor Agustoni, poi, fa notare come i sociologi americani del tempo iniziarono ad interessarsi ai migranti, perché per loro rappresentavano un problema a tutti gli effetti. Da qui la questione dello stereotipo ancora attuale e secondo cui l’immigrato puzza, è sporco, compie ladrocini e così via”.
Da ultimo l’intervento del professor Potenza mirato sulla progettazione degli spazi dedicati agli immigrati e dunque sul senso della costruzione di un’area comune da abitare. Secondo il rapporto “Italiani nel mondo 2022” si evidenzia un’Italia interculturale, in cui l’8,8% dei cittadini regolarmente residenti sono stranieri (in valore assoluto quasi 5,2 milioni), mentre il 9,8% dei cittadini italiani risiedono all’estero (oltre 5,8 milioni). Dal 2006 ad oggi la presenza degli italiani all’estero è progressivamente cresciuta, passando da 3,1 milioni a oltre 5,8 milioni e oggi, secondo lo stesso rapporto 2022 della Fondazione Migrantes, gli italiani risultano residenti in ogni luogo del mondo e ogni singolo territorio italiano ha visto in passato, e continua a vedere oggi, gli italiani partire e salutare i confini nazionali.
Al termine della tavola rotonda, la domanda che ci viene spontanea si può tradurre nell’utilità di queste giornate a livello territoriale; la preside del polo liceale risponde ai nostri microfoni, dicendoci appunto che “è sì, interesse di questo evento sensibilizzare le giovani generazioni alla tematica migratoria, ma soprattutto che si inneschi un passaparola fra i ragazzi, tanto più che nelle radici di molti di noi scorre una linfa che ha il sapore della migrazione”.
Emerge dunque che non è possibile più voltare le spalle a tale questione, giacché la realtà migratoria riguarda anche le nostre coste, come già accennato. Al termine la presentazione della mostra fotografica “Popoli in movimento” di Francesco Malavolta, fotografo e giornalista.