CHIETI – Si è tenuto oggi in Prefettura il Comitato provinciale di ordine e sicurezza pubblica sullo sbarco di 161 migranti nel porto di Ortona, previsto per domani dalla nave ONG Life Support, battente bandiera panamense.
L’incontro presieduto dal prefetto Mario Della Cioppa, con la partecipazione del presidente della Provincia Menna, del questore De Cicco, del comandante provinciale dei carabinieri, del tenente colonnello Sessa per la guardia di finanza di Chieti, dell’architetto Pompilio per il comando provinciale vigili del fuoco, del comandante Scala per la Capitaneria di porto di Ortona, del sindaco di Ortona Castiglione, del dottor Mancinelli e del coordinatore infermieristico del 118 Cozza, del dottor Liberatore e della dottoressa Serafini per l’Agenzia regionale di protezione civile, della dottoressa Capuani per l’Ufficio di sanità marittima, Aerea e di Frontiera (USMAF) di Pescara, il ROAN di Pescara, il presidente del Comitato locale CRI Montebello, medici responsabili dell’ASL Chieti e il referente dell’Autorità di sistema portuale del mare.
Scopo dell’incontro – che fa seguìto alla riunione preparatoria dello scorso 25 marzo in Prefettura – è stata la verifica e condivisione delle procedure di sbarco e accoglienza dei 161 migranti con tutti gli enti e soggetti coinvolti nelle operazioni e il perfezionamento delle stesse, anche in relazione al maggior numero di stranieri soccorsi rispetto al precedente sbarco, lo scorso 25 febbraio, al porto di Ortona.
Tra i migranti vi sono 26 donne, tra le quali tre incinte, 74 uomini, 52 minori non accompagnati, e 9 minori accompagnati, di varie nazionalità, in maggioranza etiopi, ivoriani e originari della Guinea Conakry, ma anche somali, nigeriani, sudanesi, camerunensi, oltre a migranti provenienti dal Chad, dalla Liberia, dal Mali, Gambia, Burkina Faso ed Eritrea.
L’attracco, inizialmente previsto per le 15 di domani, martedì 28 marzo, potrebbe essere rallentato dalle condizioni meteo. Il numero di migranti ma, soprattutto, le ipotetiche condizioni atmosferiche non favorevoli, hanno reso opportuno adottare un differente modello organizzativo di accoglienza che prevede un primo screening sanitario e i successivi controlli, sia a bordo che a terra, direttamente nel porto subito dopo lo sbarco, Quindi contemporaneamente una prima attività di ristoro con generi di conforto all’atto dello sbarco, sempre quindi in porto.
Esaurite velocemente queste fasi, salvo situazioni sanitarie che impongono il ricovero immediato in strutture ospedaliere, i profughi saranno trasportati per tutte le fasi procedurali successive ( identificazione – ristoro – ripartizione per il trasporto nei centri di accoglienza) in un immobile messo a disposizione dal Comune di Ortona, individuato nel Palazzetto dello sport in località Villa Caldari.
Al momento dell’attracco alla banchina Nuova Nord del medesimo porto, si porranno in essere le operazioni preliminari di screening sanitario a bordo, da parte del personale medico USMAF autorizzato a salire sull’imbarcazione, all’esito del quale i migranti verranno fatti sbarcare, dando priorità ad infermi, donne in stato di gravidanza e minori, ed accolti in una prima area di accesso adibita all’assegnazione di un braccialetto di riconoscimento e ad un primo foto-segnalamento.
I migranti saranno poi condotti nell’area del porto allestita dalla Croce Rossa Italiana e dalla locale protezione civile, ove saranno sottoposti ad ulteriori e più approfonditi controlli da parte di sanitari della ASL 2, del 118, oltre a psicologi, assistenti sociali e mediatori culturali, per poi essere trasferiti nell’area prospicente, anch’essa riscaldata, dedicata alle primissime procedure di identificazione.
Infine verranno trasferiti con pullman messi a disposizione dalla Prefettura al palazzetto dello sport di Ortona, in via Villa Caldari, in gruppi contingentati, in modo da rendere più fluida la procedura di identificazione a cura della questura.
Per il riparto dei migranti si dovranno attendere le disposizioni del ministero dell’Interno, tenuto conto della presenza di numerosi minori stranieri non accompagnati per la cui accoglienza, come è noto, è previsto un differente circuito rispetto a quello degli adulti.