VASTO – “È una notizia bella e meravigliosa. Le imprese – e i cittadini in genere – la aspettavano da un anno“. Così ha esordito Carlo Boschetti, portavoce locale del movimento 110% Esodati del Superbonus, all’annuncio della firma del protocollo d’intesa tra Confindustria e Ance Abruzzo sullo sblocco dei crediti fiscali legati al Superbonus e sconto in fattura.
“Conosco personalmente il presidente dell’Ance D’Intino, una persona che si è impegnata fortemente sulla questione ed è anche un ottimo imprenditore“, ha aggiunto Boschetti. Si tratta di un primo tentativo di venire incontro alle imprese ormai sull’orlo del fallimento a causa di un cambiamento in itinere nell’esecuzione di una legge.
“La mia azienda, per esempio, non percepisce alcuna entrata dal mese di febbraio 2022. A dicembre dello scorso anno sono stato costretto a licenziare sedici dipendenti a causa della mancanza di liquidità“, ha spiegato Boschetti a Zonalocale.
“Se proprio vogliamo fare una piccola critica al protocollo d’intesa abruzzese (primato nazionale per ora, ndr) – ha sottolineato Boschetti – è che l’accordo riguarda solamente il mondo imprenditoriale, gli iscritti alle associazioni firmatarie. Il 70 per cento quindi – e purtroppo – non potrà accedere” al mercato regionale per la compravendita dei crediti fiscali.
Tagliate fuori quindi piccole e medie imprese, non soggette alle iscrizioni alle associazioni, ma che rappresentano l’ossatura dell’economia italiana. “E anche cittadini e tecnici, amministratori di condomini: facciamo inserire anche loro“, suggerisce Boschetti che racconta di persone ormai disperate, “escluse da qualsivoglia ragionamento. Siamo agli sgoccioli – dice chiaramente il portavoce degli Esodati per il Superbonus – le persone non hanno più ormai le capacità di controllarsi. Non hanno più la casa, dormono nei garage e lasciano i figli a casa di amici e parenti. I loro crediti nessuno li vuole. Una pura follia politica“.
Il 21 marzo scorso c’è stata un coro di proteste proveniente da tutte le regioni. Un corteo a Roma di circa quattromila persone che ha percorso piazza della Repubblica, via Cavour fino a piazza Venezia.
“Abbiamo fatto tutti i passaggi politici necessari. Con noi i partiti all’opposizione, a partire da Conte e Movimento 5 Stelle presente anche al corteo. Mesi trascorsi in via diplomatica, – ha precisato Boschetti – con la consegna sul tavolo del Mef di una proposta in 10 punti per risolvere la questione a costo zero per lo Stato italiano e sistemare immediatamente tutti i cittadini coinvolti”.
La proposta ha ricevuto 39mila 231 sostenitori su change.org e firmata dalle seguenti associazioni: Adusbef, Ecofuturo, Giga/Coordinamento Free, Arse/ Coordinamento Free, Ecolobby, Cittadini per l’Italia rinnovabile, Atc- Associazione tecnici e costruttori, Anig Hp.
“È necessario – si legge nel documento – salvare tutta la grande rete delle imprese coinvolte nell’impasse (si tratta soprattutto di PMI che con il loro gigantesco indotto contribuiscono in maniera sostanziale al PIL), i professionisti che hanno investito importanti risorse economiche ed intellettuali in queste misure di Stato e, soprattutto, i tanti committenti proprietari di immobili oggetto di intervento che hanno solo avuto l’ardire di credere in una legge dello Stato, intaccando i risparmi e il loro bene primario per eccellenza: la casa“.
“Chiediamo pertanto – specifica la proposta – di ragionare con il governo ai temi e alle soluzioni proposte quali l’immediata proroga di alcune scadenze di natura economico-fiscale assolutamente necessarie per poter permettere almeno di completare i lavori in corso, oltre ai meccanismi concreti consigliati utili per agevolare la cessione dei crediti smaltendo l’accumulo abnorme di crediti fiscali incagliati che non sono stati convertiti in liquidità nell’economia reale del Paese”.
I 10 punti sono:
1) Proroghe fiscali necessarie per completare i lavori;
2) Acquisto dei crediti fiscali da parte delle partecipate dirette del ministero dell’Economia e delle finanze;
3) Utilizzo in compensazione diretta tramite F24;
4) Deroga esplicita all’art. 321 CPP per i crediti fiscali;
5) Discount Rate Cap per le operazioni di cessione dei crediti d’imposta;
6) Distribuzione del credito di imposta negli anni;
7) Diritto al frazionamento del credito fiscale;
8) Miglioramento della funzione per l’interscambio già presente in AdE (cassetto fiscale) con la funzione specifica di caricamento documentazione che certifica il credito fiscale presente nel cassetto;
9) Proroga validità del DURC e non applicazione more e sanzioni per il ritardo dei pagamenti di
imposte (moratoria sui debiti);
10) Regime transitorio. Lo stop alla cessione dei crediti è entrato in vigore con un preavviso di poche ore, lasciando disorientati committenti, progettisti e imprese impegnati in lavori o in procinto di avviarli. Per questo in sede di conversione del DL 11/2023 dovrebbe essere previsto un regime transitorio con lo scopo di tutelare gli investimenti già effettuati.