VASTO – È il grande tema che oggi siamo chiamati a riscoprire in compagnia del cieco nato. Gesù oggi viene provocato da questa domanda: “Ma chi ha peccato? Lui o i suoi genitori per ridursi così?” E Gesù risponde: “Né lui né i suoi genitori”, ma questo incontro servirà per manifestare la gloria di Dio.
Eh sì, perché quel cieco nato incontrando Gesù, renderà gloria a Dio. Ma è anche icona di tutti noi che siamo chiamati a camminare nelle tenebre riconoscendo Gesù come luce per i nostri passi. Infatti, Gesù modellerà del fango con la saliva, la spalmerà sugli occhi e dirà al cieco: “Va’ a lavarti alla piscina di Siloe”.
E lui tutto sporco di fango si fida, cammina come può verso la piscina per tornare “che ci vedeva”, così dice il Vangelo. Dunque, un atto di fede nelle tenebre, dando davvero spazio a quella parola di Gesù, lasciandosi guidare da quella che dunque diventa luce per i passi del cieco.
E poi c’è tutto questo teatro in cui il cieco, finalmente guarito, viene interrogato dalla gente comune, dai Farisei che non credono: “Com’è possibile che tu sia stato guarito nel giorno di sabato?” Come può essere uomo di Dio questo Gesù se ha agito così, non rispettando un precetto – per gli ebrei – sacro. Non si è compreso che Gesù, plasmando il fango e desiderando la dignità di quell’uomo, in realtà si è manifestato come quel Dio vivente, come colui che agisce anche di sabato. Ma la cosa più terribile è che spesso, pur vedendo, non si sa riconoscere l’azione di Dio nella storia. Accade a quei Farisei, accade ogni giorno a ciascuno di noi che pensiamo di vedere, ma poi non sappiamo riconoscere i miracoli nel nostro quotidiano. E quindi rimaniamo nelle tenebre. Perché non diamo fiducia alla parola di Gesù…
Quel cieco guarito, proprio per aver voluto professare la sua fiducia in quel Gesù di Nazareth, sarà cacciato fuori dalla sinagoga… Gesù seppe che lo avevano cacciato fuori, quando lo trovò, gli disse: “Tu credi nel Figlio dell’Uomo?”. “E chi è perché io creda?” “Sono io che parlo con te”.
Ebbene, Gesù ha un debole per quelli che vengono cacciati fuori. Ha un debole per i deboli, per coloro che vengono scartati, maltrattati… È l’immagine del cristiano che paga il prezzo della testimonianza.
Siamo pronti a testimoniare che Gesù è la luce del mondo, che Gesù guida i passi dei credenti? Se sì, davvero la nostra vita cambia e riprende il cammino verso la vita piena.
Buona domenica a tutti!