VASTO – Altri sei giorni e scade il termine per presentare le osservazioni in merito al Progetto speciale territoriale (Pst) Costa dei Trabocchi.
Ieri nella sala consiliare del Comune di Vasto, associazioni di categoria, proprietari di trabocchi e operatori del settore sono stati invitati dall’amministrazione a presentare proposte, dubbi e perplessità in merito a un piano regionale che ha tentato – suo malgrado – di stravolgere i regolamenti urbanistici dei Comuni coinvolti, limitando di fatto le loro aree d’intervento. Un’oasi naturalistica intorno alla Via Verde, concepita senz’auto e senza antropizzazione per dare massimo risalto alle bellezze della costa. Ma che rischia di andare a minare la risorsa economica più preziosa della perla d’Abruzzo: il turismo.
Eh sì perché se la Costa dei Trabocchi diventa attrattiva, bisogna pure consentire al turista di raggiungerla. E se fa chilometri e chilometri per arrivare in Abruzzo vorrà pure vederla da vicino, è un po’ il sunto dell’incontro di ieri.
“I parcheggi già esistenti diventerebbero corridoi verdi“, ha ribadito il sindaco Francesco Menna. Il Progetto prevede la realizzazione di aree parking a monte dei comuni, “ma ciò non è possibile – ha sottolineato Menna – per la pianificazione già esistente”. Stiamo parlando di situazioni fortemente antropizzate che andrebbero ad impattare su tutti i comuni della costa. L’assessore regionale, Nicola Campitelli, l’ha capito – un po’ meno il tecnico della Regione che ancora non è convinto – e si sta lavorando affinché tali osservazioni possano diventare spunto di miglioramento del piano piuttosto che spina nel fianco di un’area che vuole rafforzare il suo essere naturalmente volano dell’economia locale.
“Tengo a precisare – ha aggiunto Menna – che non esiste alcuna polemica con l’assessore Campitelli, ma la norma è stringente, forse troppo”.



Gisella La Palombara, l’architetta responsabile dell’ufficio comunale della Pianificazione del territorio, ha illustrato le linee d’indirizzo del Pst facendo presente la criticità più evidente per Vasto: i parcheggi. Quelli esistenti già non sono sufficienti e hanno bisogno di essere ampliati. La Via Verde è parzialmente realizzata, il recupero delle aree di risulta dell’ex ferrovia è concepito come luogo esclusivo al servizio della pista ciclopedonale e dei suoi fruitori (es. ristoro, sosta e assistenza tecnica alle due ruote). La Statale 16 sarebbe “declassata” a strada panoramica con adeguamento delle aree di sosta per ammirare il paesaggio. E ancora “ospitalità diffusa, fruizione di accesso al mare, pesca da trabocco e incremento del diportismo“.
Tutto bello ma come ci si arriva via terra? “Per i parcheggi – ha spiegato l’architetta – è previsto un interscambio modale. Noi a Vasto abbiamo aree parking alla stazione di Punta Penna (già non sufficiente per i passeggeri), in località Casarza, piazza Fiume e alla stazione ferroviaria Vasto-San Salvo”. “Chiediamo di inserire anche il parcheggio di San Nicola – ha proseguito La Palombara – e alla Marina, in piazza Fiume, andremo a perdere molti posti auto”.
Un’ipotesi suggerita dal sindaco Menna, in qualità però di presidente della Provincia, sarebbe quella di creare un parcheggio nell’ex deposito della ferrovia, di proprietà dell’Ente.
L’importante è preservare l’esistente è la linea univoca dell’amministrazione e “salvaguardare la pianificazione locale“, ha specificato l’assessore comunale, Alessandro D’Elisa.
Alla proposta, infine, di Confesercenti di realizzare un mega parcheggio sotterraneo in piazza Fiume, il sindaco Menna ha fatto intuire che progetti a lungo termine non servono adesso, bisogna agire nell’immediato e portare in Regione la preoccupazione reale di un effetto boomerang che la Costa dei Trabocchi non può proprio permettersi.
