ORTONA – Si sono concluse alle 4.30 di questa mattina le attività sanitarie per valutare le condizioni di salute dei migranti approdati al porto di Ortona a bordo della nave Aita Mari di una Ong spagnola. Imponente il dispiegamento di uomini e mezzi, coordinati dalla Prefettura, per garantire lo svolgimento di tutte le operazioni in modo coordinato e senza intoppi. Un’organizzazione che ha funzionato perfettamente e ha fatto sì che i migranti non fossero semplicemente accolti ma ospitati: sono stati visitati, identificati e hanno ricevuto pasti caldi, abiti puliti e anche prodotti per la prima infanzia destinati ai due neonati che con le loro mamme sono stati trasportati all’ospedale di Chieti e ricoverati in Pediatria a scopo precauzionale, per una valutazione più approfondita delle loro condizioni di salute.
Nessun altro è stato portato in ospedale, dove comunque per i migranti erano stati riservati posti letto, anche in caso di positività al Covid, che, al contrario, non è stato rilevato: tutti negativi i test eseguiti al momento dell’arrivo. Le condizioni di salute complessive sono apparse buone ai controlli effettuati dall’équipe del 118 nella Postazione medica avanzata, dove è avvenuta la valutazione sanitaria una volta lasciata la nave.
La Asl ha messo a disposizione due ambulanze, infermieri e medici dell’emergenza, personale della Patologia clinica per esami di laboratorio eseguiti sul posto, un pediatra, psicologi e assistenti sociali messi a disposizione dai Servizi consultoriali, e mediatori culturali. Le attività sono state coordinate dal direttore sanitario aziendale Angelo Muraglia, presente in porto insieme con Emidio Rosati, responsabile dell’assistenza ai migranti dell’Asl, Ivana Cataldo, direttore del Laboratorio analisi, Michele Cozza, coordinatore infermieristico dell’emergenza e il pediatra Lucio Ceglie.
A tutti è giunto il ringraziamento del direttore generale, Thomas Schael, per l’impegno profuso in un’operazione nella quale ognuno ha dato il meglio.