VASTO – “Nessun rischio di azzerare anni di sacrificio“. Comincia così la nota di Giuseppe Silvestri, amministratore unico di Autoservizi Cerella srl in risposta a quella delle organizzazioni sindacali “che lancia numeri rispetto a lettere di contestazione, visite ispettive, multe, senza contestualizzarli rispetto al numero di lavoratori totali, alle tipologie e tempi in cui sono avvenute“.
“I sindacati – prosegue Silvestri – lasciano intendere che tre incontri non abbiano sortito alcun effetto nell’organizzazione aziendale, sovrapponendo fatti precedenti e successivi e che l’azienda sia amministrata, seppur oculatamente, da un novello Leopardi chiuso nel suo studio a lavorare sulle ‘sudate carte’, senza preoccuparsi di cosa stia succedendo intorno e che il precedente responsabile del servizio, troppo acquiescente, pensasse ad altro. Per cui un addetto all’esercizio – e a questo punto chiunque altro – avrebbe potuto fare ciò che voleva“.
Silvestri ringrazia per il riconoscimento del lavoro svolto negli anni, “ma sottolinea – aggiunge la nota – che anche la scelta del nuovo responsabile e l’ingresso del nuovo addetto all’esercizio, sono stati passi necessari, non per limitare alcuno, ma per rendere più performante e strutturato il settore che si occupa di esercizio e movimento, fatto che viene riconosciuto dalle organizzazioni sindacali e rende ancora più incomprensibile la nota pubblicata“.
“Appare evidente – specifica Silvestri – che mettere alla gogna l’azienda Cerella, e in particolare, un suo funzionario che ha agito, con il legittimo grado di autonomia, anche se a volte giudicato troppo impulsivo, ha l’unico scopo di poter dire chi pagherà le sanzioni elevate ai lavoratori. Sanzioni elevate a seguito di visita ispettiva. Quest’ultima – sottolinea – a fronte di denuncia da parte di anonimi, con multe che da parte delle organizzazioni sindacali nemmeno vengono imputate anche a comportamenti superficiali, per non dire negligenti da parte del personale”.
Secondo Silvestri, la domanda poteva essere rivolta direttamente all’azienda, cosi come hanno fatto altre sigle sindacali il giorno successivo. “La risposta – continua la nota – che appare retorica è ovvia. L’azienda, lontano dal rischio di azzerare anni di sacrifici, ha provveduto a pagare le sanzioni. Analizzando poi caso per caso, provvederà a verificare se i motivi della trasgressione sono imputabili all’organizzazione o a superficialità degli operatori“.
L’amministratore unico dell’azienda comunica infine che Cerella, “nell’intento di minimizzare il rischio di ricevere altre sanzioni o evitare comportamenti errati da parte di qualsiasi suo dipendente, porrà in essere corsi di formazione sulle apparecchiature di bordo, attivando un maggior controllo sull’organizzazione dei servizi e sull’esecuzione degli stessi e, se necessario, porrà in essere ulteriori azioni correttive“.