VASTO – Fusione o unione dei Comuni? Parte oggi l’iniziativa di Zonalocale di sondare il terreno tra le amministrazioni del Vastese per creare ciò che potrebbe diventare la seconda città d’Abruzzo, qualora si dovesse arrivare alla fusione delle municipalità. Vasto, San Salvo, Cupello, Monteodorisio, Scerni, Casalbordino, Pollutri, Villalfonsina fino a Gissi, i Comuni interessati dalla proposta. Unire le forze nell’interesse della collettività. Per sopravvivere.
Un’idea accarezzata da tempi più lontani, passata nella testa e nelle mani di altri sindaci, quali Nicola Notaro, Antonio Prospero, Luciano Lapenna e Gabriele Marchese su progetti strategici fino ad estendersi a quello più ampio di Frentania (anticamente da Lanciano fino a Serracapriola) paventato da Giuseppe Tagliente. I settori d’interesse sarebbero tutti: urbanistico, ambientale, turistico, sociale ed economico.
Sulla scia di ciò che sta accedendo nell’area metropolitana di Pescara – che dal 1° gennaio 2024 unirà la città a Montesilvano e Spoltore,arrivando a una densità di popolazione pari a circa 200mila abitanti – abbiamo ascoltato il parere del sindaco di Vasto, Francesco Menna. Il primo cittadino si è mostrato favorevole all’idea, orientato all’unione piuttosto che alla fusione. Non per contrarietà ideologica quanto per ragioni campanilistiche – ha ribadito – che emergerebbero nell’immediato. “Interessi di bottega“, così li definisce il nostro editorialista, Nicola D’Adamo, dai quali se ne potrebbe uscire creando “municipi per i servizi e mantenere l’identità locale come accade a Roma“.
“La fusione – ha detto Menna – è il futuro, ma dobbiamo procedere con gradualità, partendo dalla gestione comune dei servizi”. Proprio come sta succedendo con il Civeta, la neonata società in house per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani.
Motore di sviluppo locale e contrappeso alla nascente Nuova Pescara, l’unione dei Comuni del Vastese conterebbe 70mila abitanti già considerando solo Vasto, San Salvo, Cupello e Monteodorisio, superando di gran lunga i residenti degli altri capoluoghi di provincia. E a quel punto sarebbe difficile negare – o perlomeno negoziare – un tribunale, un ospedale o l’università alla seconda città della regione.
“Si tratta – ha proseguito il sindaco di Vasto – di avere una visione univoca sui servizi da offrire al territorio“, soprattutto focalizzandosi su quali e quanti. Senza contare la potenzialità attrattiva che nascerebbe nei confronti delle regioni confinanti, come il Molise.
Maggiore rappresentanza politica e più assistenza di qualità al cittadino, ecco i vantaggi immediati dell’unione che fa la forza. Dal 2009 in Italia, ci sono state finora 139 fusioni tra Comuni.
Buongiorno a chi? Ma sapete come si fa un video da pubblicare su internet?
Voglio sapere che fine hanno fatto i giornalisti che c’ erano prima….La voce della signora rosanna è proprio insopportabile e pure quella degli altri.Ma dove li scegliete i giornalisti!!!! Giornalai lecchini del sindaco di una città fantasma,siete caduti proprio in.basso e avete parecchio salame intorno agli occhi
Buongiorno lettrice (e solitamente mi piace scrivere gentile lettrice, ma in questo caso non ce la faccio, mi perdoni), accetto per carattere le critiche purché siano costruttive, altrimenti me le lascio scivolare di dosso. Ma, mi permetta, non accetto di essere considerata in modo offensivo “giornalaia”, ancor più “lecchina del sindaco”, giacché proprio in occasione di quell’intervista abbiamo avuto modo di parlare per la prima volta. I giornalisti di Zonalocale li sceglie l’editore e la redazione in base alla corrispondenza della linea editoriale e all’esperienza professionale del singolo. Sulla voce insopportabile, la ringrazio della critica: ci lavorerò meglio. Per il salame intorno agli occhi, ci dica lei di cosa dovremmo occuparci, con rispetto dei ruoli e delle parole, per favore. Se la redazione lo riterrà d’interesse pubblico, accoglieremo le sue proposte. Saluti, Rossana Pagliaroli