ROMA – C’è anche un’azienda agricola abruzzese tra le finaliste nazionali di Oscar Green 2023, il concorso sull’innovazione promosso da Coldiretti Giovani impresa che si è concluso questa mattina a palazzo Rospigliosi a Roma con le premiazioni delle aziende che hanno conquistato l’ambito podio. Tra le imprese agricole arrivate in finale (tre per ogni categoria, diciotto in tutto su sei categorie), anche la Biocantina Orsogna 1964 nella categoria “Custodi d’Italia” con il progetto presentato al concorso da Sara Del Monte.
La cantina, presieduta da Giuseppe Micozzi e diretta da Camillo Zulli, è arrivata in finale con i vini fermentati con lieviti “mbriachelli”, progetto realizzato in collaborazione con il Parco nazionale della Maiella (insieme con ricercatori di un laboratorio di microbiologia e all’Università degli studi di Teramo) con l’obiettivo di tutelare e conservare la biodiversità dell’ecosistema abruzzese.
Si tratta di una gamma di vini biologici, vegani, certificati e senza solfiti aggiunti, ma soprattutto fermentati con i lieviti autoctoni dei frutti ‘mbriachelli’, chiamati così perché fermentando producono bevande a bassa gradazione alcolica. La selezione di lieviti è avvenuta su 7 specie autoctone e in 7 diverse fasce altimetriche della Maiella.
“Ogni anno – ha spiegato Sara Del Monte, 33 anni, che ha ritirato il premio per la cantina abruzzese – a conclusione delle prove di microvinificazione viene scelto il lievito da utilizzare nella fermentazione dei vini. I lieviti selezionati dai frutti sono conservati nella ceppoteca della “Banca di conservazione del germoplasma” del Parco della Maiella e sono a disposizione della comunità”.
Alla premiazione di questa mattina, c’erano il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, il ministro del Masaf, Francesco Lollobrigida, e quello allo sport e ai giovani, Andrea Abodi, con la delegata nazionale dei giovani di Coldiretti, Veronica Barbati, che hanno inaugurato il salone della creatività made in Italy “Generazione in campo”.
Dall’Abruzzo, il direttore regionale di Coldiretti Abruzzo, Roberto Rampazzo, i delegati di giovani impresa Giuseppe Scorrano (regionale) e Pietro De Sanctis (L’Aquila), il presidente della cantina vincitrice, Giuseppe Micozzi, e il direttore del parco nazionale della Maiella, Luciano Di Martino. Nel corso dell’evento, è stato inoltre presentato un dossier sui giovani agricoltori realizzato dal centro studi Divulga da cui emerge che l’Abruzzo è al primo posto della classifica nazionale per aumento di giovani impegnati in agricoltura negli ultimi dieci anni (+16 per cento).
“Una decisa inversione di rotta rispetto al passato, segno che l’agricoltura abruzzese cresce. Abbiamo un aumento di titolari ma anche di occupati – commenta Giuseppe Scorrano, delegato di Coldiretti giovani impresa Abruzzo – nelle campagne servono figure specializzate come i trattoristi, i serricoltori, i potatori e tecnici dell’agricoltura 4.0 per guidare droni, leggere i dati meteorologici ed utilizzare gli strumenti informatici ma anche raccoglitori per le verdure, la frutta e per la vendemmia. Non vanno dimenticati poi i nuovi sbocchi occupazionali offerti dalla multifunzionalità che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale o la produzione di energie rinnovabili. Per questo è necessario un piano integrato di formazione che coinvolga le scuole anche per recuperare le conoscenze antiche e vincere le sfida della rivoluzione digitale nelle campagne”.
Per quanto riguarda esclusivamente i titolari di impresa, dal dossier Divulga emerge che le aziende guidate da under 35 – sottolinea Coldiretti – un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più. Si tratta di imprese con almeno un’attività connessa, indirizzate verso la pratica biologica e verso la commercializzazione dei prodotti aziendali, estremamente digitalizzate. Basti pensare che più di una su tre (34%) è informatizzata e una su quattro (24%) ha realizzato innovazioni in azienda nell’ultimo triennio, secondo l’analisi Coldiretti su dati del censimento Istat.
Quasi un giovane imprenditore su cinque (19%) è laureato. Sul piano produttivo emerge come la maggioranza dei giovani imprenditori è impegnato nella coltivazione di ortaggi (13% del totale) ma una quota importante risulta anche ricoperta dal settore delle produzioni agricole associate all’allevamento di animali (11%) e a seguire il vino (10%).
Ad ostacolare la crescita delle giovani imprese agricole restano però – rileva Coldiretti – le difficoltà legate all’accesso alla terra e quello al credito. “Il prezzo medio di un ettaro di terreno agricolo in Italia è di 20mila 900 euro con differenze sensibili a livello regionale e leggermente inferiore nel centro Italia – conclude Scorrano –. In tal senso occorre sostenere il ritorno dei giovani alla terra e la capacità dell’agricoltura italiana di offrire e creare opportunità occupazionali nonché di crescita professionale superando gli ostacoli burocratici che si frappongono all’insediamento”.