VASTO – “Tutto comincia a settembre del 2021 quando a seguìto di un concorso interno c’è l’ingresso nell’ufficio Esercizio di un nuovo addetto. Un autista, classificatosi al primo posto, viene inserito nell’ufficio che si occupa da sempre dell’assegnazione dei turni di guida. Da lì in poi si apre un periodo caratterizzato da toni autoritari, imposizioni di lavoro straordinario in concomitanza con ferie d’ufficio e cambi turno per esigenze di servizio. La tensione tra i lavoratori si misura con circa 30 lettere di richiamo, provvedimenti disciplinari e audizioni orali“. Lo fanno sapere con una nota congiunta Andrea Mascitti della Fit-Cisl e Luciano Lizzi di Faisal-Cisal.
“Era chiaro ed evidente – si legge nella nota – che se circa 60 dipendenti fino ad allora definiti proprio dall’azienda una vera risorsa, in quanto collaborativi virtuosi e con uno spiccato senso del dovere, erano di colpo diventati tutti inadempienti, disattenti e irrispettosi dei servizi. Doveva esserci qualche motivo grave che andava analizzato. Da qui l’interessamento delle organizzazioni sindacali, dapprima per mezzo delle Rsa e successivamente unitamente alle segreterie regionali. In tre incontri formali oltre a diversi passaggi informali si poneva l’attenzione sul repentino mutamento di quella che era una situazione lavorativa di questa piccola realtà. In quegli incontri è emerso anche che le rimostranze mosse dagli autisti in virtù di ‘interpretazioni innovative’ di alcuni istituti normativi e contrattuali sui tempi di guida e riposo venivano sminuite ed a volte anche contrariate proprio da chi avrebbe dovuto essere garante per l’azienda e per i lavoratori del rispetto delle norme (l’ufficio vestizione turni)”.
“I tentativi di mediazione – proseguono Mascitti e Lizzi – anziché redimere l’acredine innescatasi hanno acceso ancor più l’astio del neoassunto ex autista, ex sindacalista conflittuale. Tutto stava diventando lecito per interpretazioni diverse delle norme. Probabilmente complice la minore vigilanza dell’amministratore unico in quel periodo impegnato a far quadrare i conti in merito a automezzi e flussi economici. Di fatto questa impresa, controllata Tua, si sta ancora risollevando da un deficit economico derivante da contenziosi ancora in via di definizione per la contribuzione da parte di Regione Abruzzo. È stato solo l’intervento dell’Ispettorato del lavoro che, a seguito di 3 visite ispettive, sanzionando oltre 25 infrazioni che interessano più di 12 dipendenti a certificare una linea netta che mette fine a quella breve ma intensa parentesi. Almeno 5 sono tutte dovute all’organizzazione dei cosiddetti ‘fuorilinea’ ossia servizi di noleggio, vero cruccio del neo-addetto alla vestizione turni, mentre le altre sono ascrivibili alla attribuzione dei turni“.
Probabilmente la svolta è avvenuta, “con la quiescenza del responsabile dell’esercizio, – specifica la nota – la conseguente assunzione di nuovo funzionario, già gestore trasporto del ramo gomma Sangritana e l’ingresso nello stesso ufficio di altro dipendente in graduatoria che sembrano aver già ristabilito gli equilibri e la serenità di cui questi lavoratori e l’utenza necessitano. Ora però resta un solo interrogativo che va sciolto: chi pagherà le sanzioni elevate ai lavoratori? Di certo non gli autisti che in qualche caso si sono sentiti dire: ‘È previsto e se ti rifiuti di fare la corsa te ne assumi le responsabilità’, con espliciti riferimenti all’interruzione di pubblico servizio“.
“La frase che più fa leva su chi ha a cuore, – conclude la nota – proprio come i lavoratori delle Autolinee Cerella, la garanzia del servizio all’utenza. Ora il rischio è che i sacrifici richiesti ai dipendenti dalla gestione attenta e oculata dell’amministratore unico possano essere inficiati dalle responsabilità della persona sbagliata al posto sbagliato“.