di Fabrizio Scampoli
VASTO – Che il mondo informatico fosse un percorso a ostacoli, disseminato di insidie, nel corso degli anni ce ne siamo accorti tutti. Ogni giorno ascoltiamo storie di persone neanche troppo sprovvedute coinvolte in truffe telematiche e perfino sui social: un universo del quale facciamo tutti parte, sia per le attività professionali sia per il diletto. Ma, come per ogni cosa, c’è un volto oscuro del quale spesso non ci si rende conto, cadendo vittime di raggiri e truffe informatiche.
I numeri non mentono e ci aiutano a comprendere meglio le dimensioni del fenomeno.
Crescono del 6,7% le truffe e le frodi online in Abruzzo: i dati di Confartigianato sono stati analizzati dal Centro studi di Confartigianato imprese Chieti L’Aquila sulla base delle rilevazioni dell’Istat.
A livello territoriale, scorrendo le tabelle statistiche, emerge che in testa c’è la provincia di Chieti con un aumento del 10,3%, seguita dal Pescarese (+7,2%, da 1.455 a 1.560) e l’Aquilano (+7,1%, da 1.084 a 1.161). Chiude la provincia di Teramo (+1,1%, da 1.390 a 1.405).
Si rilevano dati preoccupanti anche per il numero totale di imprese che ha subìto un attacco informatico, pari al 37%, superiore di 9 punti percentuali alla media Ue.
Spiega la Confartigianato: “I numeri confermano come il fenomeno sia in rapida crescita. Delitti, truffe e frodi informatiche erano stati 3.645 nel 2017, 4.105 nel 2018, 4.292 nel 2019, 5.566 nel 2020 e 5.938 nel 2021. In cinque anni la crescita, a livello regionale, è pari al +62,9%. Gli indicatori, nel corso degli anni, infatti, sono in costante aumento. Solo nel 2021, sono state 5.432 le truffe e frodi informatiche denunciate dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria e 506 le denunce di delitti informatici”.
Ma quali sono i reati più ricorrenti nell’universo del web? Sicuramente i casi di virus, spyware o malware, phishing, acquisizione di account o furto di identità, hacking (compresi i tentativi) di conti bancari online, accesso non autorizzato a file o reti, ransomware (malware che limita l’uso dei dispositivi e permette di ripristinare le funzionalità dopo il pagamento di un riscatto), attacco DoS (che mette sotto stress i server e spesso impedisce di accedere alla rete o alle risorse), ascolto non autorizzato di videoconferenze o messaggi istantanei.
Che fare davanti a questa preoccupante situazione? Sicuramente stare molto più attenti, non comunicare a destra e a manca password e dati personali, essere maggiormente consapevoli dei rischi della rete e alzare i livelli di sicurezza.