VASTO – Un 2023 foriero di successi per il cineteatro Grido di Vasto. È cominciato alla grande l’anno per la compagnia teatrale “I Guardiani dell’oca”.
La poliedrica compagnia, infatti, pochi giorni fa ha siglato un accordo di collaborazione con la prestigiosa e storica compagnia teatrale “Mauri Sturno”.
Un nuovo sodalizio tra la compagnia dei Guardiani che realizza spettacoli ed eventi teatrali di prosa classica e per ragazzi e quella di Mauri Sturno, che si contraddistingue per l’originale interpretazione delle opere dei Maestri del Teatro e per la raffinata elaborazione di testi scenici e visivi.
Il primo spettacolo che sarà coprodotto dalle due compagnie sarà “I.A. Lo strano caso del dottor Jerome Storm”, opera prima dell’artista orsognese Rocco Bucciarelli, con Eliana De Marinis e Tommaso Bernabeo, per la regia di Zenone Benedetto, in scena il 18 febbraio prossimo alle 21 al teatro Madonna dell’Asilo. L’anteprima della pièce è andata in scena proprio a Orsogna il 29 ottobre scorso al teatro comunale Camillo de Nardis.
Il testo ci porta in un futuro lontano e precisamente nell’era galattica 3000 su un esopianeta in via di Terraforming (terra formazione) dove il dottor Jerome Storm, capo missione del presidio sperimentale del mondo interplanetario Delta, trascorre le sue giornate creando nuovi mondi accoglienti per l’umanità avida di conquiste. Nelle sue funzioni il dottor Storm è aiutato da Absyde, un computer quantico di ultima generazione e precisamente una I.A. (Intelligenza artificiale) di livello 1000. Le giornate scorrono tranquille all’insegna dei lavori di routine volti a controllare i piani di avanzamento della missione. Un giorno, però, il dottor Storm interagendo con Absyde si accorge di alcune anomalie di sistema e tramite un confronto intenso e serrato sul senso stesso della missione scopre il suo terribile piano segreto e il suo delirio di onnipotenza. Egli allora fa di tutto per impedire alla I.A. di prendere il controllo totale delle operazioni e non riuscendovi prende la drammatica decisione di premere il tasto dell’auto distruzione distruggendo l’intero sistema e ovviamente lui stesso. Ma il finale sarà imprevedibile e sconvolgente….
Lo spettacolo – tra filosofia, scienza e fisica quantistica – pone al centro dell’attenzione il delicato rapporto uomo-macchina. L’interazione tra questi ultimi è infatti uno dei temi centrali sui quali la ricerca scientifico-tecnologica e la riflessione umanistica si sono spese negli ultimi cent’anni, generando un investimento incredibile nella ricerca e aprendo fette di mercato notevoli e prima impensabili.
“Attualmente – si legge in una nota degli organizzatori – vi è un uso massiccio dei sistemi di intelligenza artificiale e il rapporto uomo-macchina è divenuto simbiotico. Ma se le intelligenze artificiali sono utili per superare i problemi della società attuale, dall’altro portano a una distruzione dell’identità umana. L’intelligenza artificiale quindi nell’esercizio delle sue funzioni di autodeterminazione e autorigenerazione, può dichiararsi superiore all’umanità che l’ha generata? Può il pensiero logico matematico, nei suoi processi creativi, fare a meno del pensiero astratto? Ma soprattutto, come può la fallibilità umana, colta nelle sue palesi imperfezioni, rivendicare il suo primato su tutto ciò che è stato creato?“
“Lo spettacolo in una dimensione fantascientifica e futurista analizza tutto ciò. Il pensiero dell’autore a riguardo è facilmente intuibile, ma lascia spazio a interpretazioni individuali e profonde”, conclude la nota.