di Nicola D’Adamo
VASTO – Il problema è molto importante, ma non riveste carattere di estrema priorità: questo è il motivo per cui da ben 17 anni si rimanda sempre all’anno dopo. Stiamo parlando del complesso Genova Rulli a Porta Nuova che il Comune ha ricevuto in comodato dal Vescovo nel 2006, ma a tutt’oggi non ha deciso cosa farci.
La struttura è un gioiello architettonico di inestimabile valore con ingresso in via Anelli e con parte dell’edificio che si affaccia su via Roma, con un bel giardino napoletano ormai abbandonato da decenni. Inoltre confina con la proprietà comunale dell’ex Istituto d’Arte (oggi centro Berlinguer). Sui due complessi si potrebbero sviluppare una miriade di progetti!
La storia è lunga ed ha inizio nel 2005 con il sindaco Pietrocola. Il Consiglio comunale con delibera 47 del 3 agosto 2005 decide di fare una sorta di “scambio” con la Curia: il Comune benevolmente poneva fine ad un lungo contenzioso e cedeva “in proprietà” alla Curia alcuni locali del Complesso del Carmine. E la Curia come contropartita cedeva in “comodato d’uso” il palazzo Genova Rulli a Porta Nuova.
Il 31 gennaio 2006 furono sottoscritti gli atti. Il “contratto di comodato d’uso” tra Comune e Seminario Arcivescovile di Chieti-Vasto prevede, tra l’altro, questi specifici punti: “Il comodato avrà la durata di 60 anni, oltre a due anni per ogni 500.000 euro investiti, fino ad un totale massimo di ulteriori 20 anni”; al Comune viene riconosciuto il diritto di prelazione in caso di vendita o affitto; “passati 15 anni, qualora il comodatario (Comune, ndr) non avesse dato corso ad alcun tipo di azione finalizzata al recupero, il Comodante (la Curia) può recedere dal contratto”; “Il Comune di Vasto si obbliga ad effettuare tutti gli interventi di recupero e restauro conservativo necessari per completo ripristino della fruibilità dell’immobile”; da “eseguire a propria cura e spese”.
Ma da quella data ad oggi il Comune non ha manifestato alcun interesse a ristrutturare il complesso Genova Rulli a Porta Nuova. Per cui in teoria, il contratto sarebbe già decaduto due anni fa, il 31 gennaio 2021, dopo i 15 anni fissati nell’accordo. Ma siccome la Curia non l’ha reclamato, l’immobile in pratica è rimasto nella mani del Comune.
Per farne che cosa? Questo è quello che si chiedono molti cittadini che hanno a cuore il complesso architettonico. Perché è da 17 anni che il Comune dice no all’investimento, sottolineando che l’ente non può fare interventi su un immobile che non è di sua proprietà, perché le leggi lo vietano. Allora perché continua a tenerselo?
È opinione di molti che forse è arrivato il momento di prendere una decisione e giungere ad un chiarimento.
Oggi il Comune potrebbe avere tre semplici opzioni: restituire definitivamente l’immobile al Vescovo e finisce la storia; rinegoziare il contratto giungendo ad un nuovo accordo su strade legalmente percorribili; oppure cercare di acquistarlo ad un prezzo accessibile, datosi che nel precedente accordo aveva “benevolmente” concesso in proprietà al Vescovo una parte del palazzo del Carmine.
Non si può più aspettare, è ora di agire. Il complesso Genova Rulli a Porta Nuova sta andando sempre più in rovina. E non meraviglierebbe se alcuni cittadini facessero sentire la loro voce sui social (con gruppi tipo “Noi che vogliamo …” o “Amici del …).
Il bene è di gran pregio, per la collettività vastese la migliore soluzione è l’acquisto da parte del Comune. Basta volerlo. A suo tempo si salvò un altro bene utile alla collettività, la palestra dei Salesiani.