VASTO – Matinée teatrale per tutte le classi terze dell’Istituto comprensivo 1 di Vasto, scuola secondaria di primo grado “Raffaele Paolucci”, al Teatro Madonna dell’Asilo, per partecipare insieme e uniti allo spettacolo “Se questa è un’infanzia … Auschwitz, Liliana e suo padre” proprio Per non dimenticare, in occasione del Giorno della memoria, in collaborazione con l’associazione Grido Aps, sempre sensibile ad iniziative di formazione, promozione culturale e ricerca in tutti i settori artistici.
“Ci siamo immersi – scrive in una nota Natalia D’Addiego, docente di lettere, nella storia di Liliana Segre quando all’età di 8 anni, nel 1938, le leggi razziali si abbatterono con violenza su di lei e sulla sua famiglia. Discriminata come ‘alunna di razza ebraica’, fu espulsa da scuola e a poco a poco il suo mondo si sgretolò. Divenne “invisibile” agli occhi delle sue amiche, fu costretta a nascondersi e a fuggire fino al drammatico arresto sul confine svizzero che aprirà a lei e al suo papà i cancelli di Auschwitz. Dal lager ritornerà sola, ragazzina orfana tra le macerie di una Milano appena uscita dalla guerra, in un Paese che non ha alcuna voglia di ricordare il recente passato né di ascoltarla. Una narrazione emozionante su uno dei periodi più tragici del secolo scorso che invita a non chiudere gli occhi davanti agli orrori di ieri e di oggi, poiché ‘la chiave per comprendere le ragioni del male è l’indifferenza: quando credi che una cosa non ti tocchi, non ti riguardi, allora non c’è limite all’orrore‘.
La proposta si è sviluppata seguendo sia le modalità tipiche del teatro di narrazione sia le dinamiche del “progetto CineprOsa” ideato da Milo Vallone una quindicina di anni fa, in cui i linguaggi cinematografici e teatrali intrecciandosi fanno sì che l’utilizzo del video a teatro non sia più solo un elemento di scenografia dinamica, ma un continuo rimbalzo tra il palco e lo schermo, diventando esso stesso parte integrante della narrazione.
“Il testo del cinespettacolo – conclude D’Addiego – è stato strutturato basandosi su dichiarazioni della stessa Segre e testi biografici, tra i quali “La memoria rende liberi” di Liliana Segre ed Enrico Mentana. È stato davvero emozionante e commovente. Negli occhi dei ragazzi abbiamo colto un senso di smarrimento e di amarezza. La speranza è che possano costruire un futuro di opposizione all’indifferenza e all’oblio“.