VASTO – Vogliamo ripartire dal messaggio che ci è consegnato dal racconto di oggi: Matteo parla della prigionia di Giovanni Battista, motivo di tristezza.
E invece bisogna cominciare una missione pubblica e trovare il coraggio di fidarci di qualcun altro. È bello trovare il coraggio sapendoci tutti chiamati, non siamo soli nella vita e nessuno si è dato la vita da solo.
Abbiamo ricevuto questo dono e allora chiediamoci qual è la nostra vocazione. Per cosa siamo chiamati? Qual è la missione che ci attende?
Gesù non farà da solo. Egli si servirà di alcuni discepoli. È interessante il Vangelo che dice: “Mentre camminava, vide“. Sì, perché proprio nel cammino che noi impariamo a vedere. Dobbiamo imparare da questo nostro Maestro, non fermarci ma camminare per vedere le cose sotto una luce diversa.
Gesù vede i primi discepoli, sono pescatori… mentre sono al lavoro li chiama a diventare altro… Li vuole pescatori di uomini. Ma non è indifferente alla loro fatica, alla loro capacità. Egli infatti si servirà proprio di quei talenti, li eleverà e li porterà all’ennesima potenza.
Se ognuno di noi oggi si chiedesse: “A che cosa il Signore mi ha chiamato? Per che cosa sono pensato? Quale missione mi attende?” Forse ci sentiremmo tutti meno soli, meno abbandonati al caso a al caos.
Buon cammino d’ascolto della parola e di scoperta come la vita è una vera e propria vocazione e missione.
Buona domenica a tutti!