di Fabrizio Scampoli
VASTO – È sempre piacevole uscire presto la mattina e passeggiare per le viuzze anguste del centro storico, percorrendo magari il dedalo inestricabile delle stradine che circondano Santa Maria, oppure respirare a pieni polmoni l’aria frizzante sulla loggia Amblingh, profumata di mare, pitosforo e gelsomino, per poi infilarsi tra i banchi colorati del mercato per comprare i freschi prodotti dei nostri ortolani o dei nostri pescatori. Così come è suggestivo aggirarsi per il centro storico all’imbrunire, quando i numerosi locali ospitano decine di persone a caccia di svago fino a tarda notte, oppure spostarsi alla Marina o in altre zone della movida vastarola per cercare ristoro nei numerosi lounge bar, pizzerie, osterie di mare o di terra e pasticcerie.
Poi mi sono risvegliato da questo sogno di una notte di mezzo inverno, ricordando che la nostra “dolce vita” appartiene ormai alla memoria e che oggi, ahimé, la realtà è profondamente diversa.
Furti nelle case, auto rubate, rapine a mano armata, attentati con ordigni alle automobili (perfino al sindaco), perfino un raid in una carrozzeria a San Salvo, fenomeni di spaccio e altri reati ancora.
Certo, si dirà, Vasto non è ancora diventata come altre città, dove gli episodi criminosi sono all’ordine del giorno, ma la strada che abbiamo imboccato conduce proprio in quella direzione. Da mesi si susseguono sul territorio importanti episodi di cronaca nera: la rapina alla gioielleria in pieno centro, le continue scorribande di topi d’appartamento in ogni quartiere, gli attentati incendiari alle auto, i furti di auto, eccetera.
Insomma, un drammatico elenco che si allunga ogni giorno, preoccupando l’intera opinione pubblica vastese.
E, di fronte a questa situazione, qual è la risposta delle istituzioni? Da anni viene ventilata paradossalmente l’ipotesi di chiudere i tribunali minori, compreso quello di Vasto, con conseguente riduzione degli organici della polizia. I politici del territorio stanno tentando, sinergicamente, di impedire una tale iattura, che significherebbe consegnare l’intero comprensorio vastese nelle mani delle organizzazioni malavitose che da anni mirano a impadronirsene. Ad oggi il tribunale sopravvive grazie a deroghe, qualche politico si sta battendo per la sua salvezza, ma ciò che latita davvero è la partecipazione dell’opinione pubblica.
Sono state installate le telecamere per la videosorveglianza, ma non sappiamo con certezza quante siano quelle operative. E anche questa potrebbe essere un’arma fondamentale per combattere i fenomeni criminosi.
Molti cittadini, poi, sui social, segnalano l’abbandono in cui verserebbero alcune zone di Vasto, in cui sarebbe necessaria una maggiore presenza delle forze dell’ordine. Certo, vedere le auto di Polizia e Carabinieri pattugliare le strade sarebbe un deterrente sicuramente utile, un segnale che lo Stato esiste e presidia il territorio.
Di proposte e richieste ce ne sono diverse. Ora si spera non restino anch’esse un sogno incompiuto di una notte di mezzo inverno.
Ma quale pattugliamento delle strade…!? Quanti miei concittadini mi raccontano di aver visto macchine di militari ferme in luoghi dove la possibilità di aver contatto con la malavita rasenta la percentuale dello zero per cento…. E quando chi dovrebbe proteggerci, se chiamati arrivano dopo ore!? Basta CAZZATE! Imparate a proteggervi da soli cari vastesi… perché siete, siamo SOLI!!! SIAMO IN GUERRA CIVILE!!!