VASTO – Domani ricorre il sesto anniversario della tragedia di Rigopiano in cui persero la vita 29 persone, vittime sotto le macerie di un albergo distrutto da una valanga.
È da lunedì scorso che il processo con rito abbreviato è ripreso nei confronti di 30 imputati. Domani sarà la volta dei legali di difesa di tutti gli Enti coinvolti: Regione, Prefettura di Pescara, Comune di Farindola, Provincia di Pescara e rappresentati dell’hotel.
Si tratta della prima delle 6 udienze, di cui le ultime 3 sono previste per la prossima settimana. Il giudice ha voluto accorpare per velocizzare il processo e arrivare alla sentenza di primo grado prevista per il 17 febbraio prossimo.
“Per il giudice si è perso troppo tempo“, ha confermato Mario Tinari, papà di Jessica, una delle vittime insieme con il suo fidanzato Marco Tanda.
Le prime 3 udienze sono quindi fissate per domani, dopodomani e il 20 gennaio. Le ultime tre, nella prossima settimana, dal 25 al 27. “Poi dal 15 al 17 febbraio – ha aggiunto Tinari – le parti potranno intervenire” ulteriormente per le arringhe finali.
Al centro del dibattimento e delle perizie di parte la prevedibilità dell’evento e la correlazione con le scosse di terremoto, per le quali il gup, Gianluca Sarandrea, ha disposto una superperizia.
L’impianto accusatorio vede la richiesta di 151 anni complessivi di reclusione, 26 condanne e 4 assoluzioni, secondo la requisitoria del sostituto procuratore, Anna Benigni. Gli altri due componenti dell’accusa sono il procuratore Giuseppe Bellelli e il pm Andrea Papalia. I reati da loro individuati sono disastro colposo, omicidio, lesioni plurime colpose, abusi edilizi e falso.
Domani per i coniugi Tinari sarà il sesto anno senza Jessica e Marco. Insieme con gli altri familiari andranno prima a Pescara in tribunale e poi a Farindola per partecipare alla messa in suffragio che si celebrerà alle 16 proprio su quel che resta dell’ingresso dell’hotel Rigopiano. Per ricordare tutti insieme 29 vite spezzate.