LANCIANO – “Non passa giorno in cui non viene smentito dai fatti uno dei tanti proclami fatti in campagna elettorale dal centrodestra lancianese che negli anni passati lanciava ogni tipo di accuse alla Ecolan, in Consiglio comunale contro il progetto di ampliamento della discarica di Cerratina, era scettica ogni qual volta la Ecolan si ampliava con nuovi Comuni, gridava contro le tariffe Tari e oggi invece si trova a rivendicare risultati di buona gestione che derivano dalla rivoluzione fatta negli anni passati oltre a dimenticarsi delle tante cose dette fino a pochi mesi fa”. Lo scrive in una nota Davide Caporale del gruppo LancianoVALE.
“Tuttavia bisogna essere chiari e precisi – aggiunge Caporale – nel ricordare come sul grande risultato costruito negli anni, ossia di avere una tariffa tra le più basse d’Italia che ora anche la destra apprezza, la giunta “nata stanca” di Paolini nei mesi scorsi si sia inserita aumentando la Tari di alcuni punti percentuali sia per le utenze domestiche sia in particolare per alcune attività commerciali“.
“Se avessimo di fronte una maggioranza attuale – precisa – che negli anni passati non si fosse mossa strumentalmente sulla questione Tari, anche negli anni in cui veniva ridotta, non bisognerebbe oggi stare a sottolineare questa ennesima incoerenza politica: così come avviene per le accise a livello nazionale, nel nostro piccolo la Tari rappresenta un indicatore di propaganda politica del centrodestra lancianese. La raccolta differenziata oggi raggiunge un risultato maggiore, una cosa importante da incoraggiare a fronte di alcuni servizi modificati anche creando disagio nelle famiglie lancianesi a causa di una comunicazione non tempestiva”.
“Ci aspettiamo – conclude Caporale – dunque che la Tari possa essere finalmente ridotta in modo consistente così come promesso dalla giunta Paolini a vantaggio di famiglie e attività che non hanno nemmeno potuto beneficiare di alcun aiuto concreto dall’amministrazione ‘del contributo’ per la questione del caro energia: nessun buono spesa, acquisto per attività commerciali, nessun buono cultura”.