A spasso nel tempo è la nuova rubrica sportiva di Zonalocale: un vero e proprio tuffo nel passato sui momenti più rappresentativi del nostro territorio. Allenatori, dirigenti ed ex atleti realizzeranno con Emanuele Fiore il proprio mosaico di ricordi.
Maggio 1989: Furci si gioca il primo vero match della sua storia. Per la prima volta, la squadra del paese raggiunge la vetta della classifica di Seconda Categoria a pari punti con il Sant’Eusanio. Il regolamento porta le squadre a giocarsi lo spareggio in campo neutro. La partita va quindi in scena a Villa Santa Maria registrando un vero e proprio esodo furcese.
All’apice del proprio splendore negli anni Ottanta, tra i dirigenti a capo della società, c’era Mario Moscufo, poi presidente negli anni immediatamente successivi.
Mario Moscufo, quando e come è nato il calcio a Furci?
La prima affiliazione Figc risale al 1976. La squadra partecipò al campionato di Terza Categoria. In quegli anni si rivelò determinante la figura padre Sebastiano che realizzò la scuola calcio dell’oratorio. Una vera e propria novità non solo per il paese ma per tutto il comprensorio. Nessuno era riuscito a creare una situazione simile.

Tu entri in società qualche anno più tardi?
Sì, nel 1988. Entrai nella dirigenza assieme a due miei amici: Carmine Bologna (di età 22) e Vincenzo Marocco (di età 25). La squadra militava in Seconda Categoria. In quella stagione allestimmo un organico importante che raggiunse il primo posto in coabitazione con il Sant’Eusanio, per cui giocammo lo spareggio sul neutro di Villa Santa Maria davanti ad una folta cornice di pubblico. C’erano più di 500 persone, molti dei quali a sostegno del Furci. Ricordo che a fine partita il dirigente della Lega comunicò l’incasso di 6 milioni di lire.
Come andò precisamente la finale?
Passammo in vantaggio con Elio Bucci. Il Sant’Eusanio pareggiò in fuorigioco. Il guardalinee non ravvisò off side per cui il nostro capitano e allenatore Dino Di Fabio protestò e venne espulso. Forti della superiorità numerica, il Sant’Eusanio trovò il gol del 2-1. Noi con tanto impegno e sacrificio riuscimmo anche a pareggiare grazie alla marcatura di Ferrara Nikolaus, ma a due minuti dalla fine subimmo il gol del definitivo 3-2. Tengo a precisare che in quella stagione riuscimmo a tesserare Dino Di Fabio e Matteo Corrado, provenienti dal San Salvo (Serie D) e a vincere la classifica cannonieri con la coppia Enio Bucci – Lucio Benedetti.
La partita più sfortunata di quella stagione?
La sfida interna con il Palmoli. Terminò 0-0. In quella circostanza Enio Bucci fallì un calcio di rigore che avrebbe dovuto battere Di Fabio. Tuttavia Bucci aveva voglia di emergere e si incaricò della battuta. Fu un punto che ci costò caro.
Come mai?
Nel girone di ritorno il Furci vinse 13 gare su 15. A quei tempi vigeva la regola dei due punti. Quel pari contro il Palmoli quindi ci impedì di chiudere primi in solitaria. Detto questo, nell’altro raggruppamento si giocò un altro spareggio dove il Nino Cerullo ebbe la meglio sul Montorio. La Lega promise il ripescaggio alle perdenti. In parte furono di parola. Il Montoriò salì in Prima, noi rimanemmo in Seconda. Ancora oggi fatico a trovare un motivo.
Poi cosa accadde?
Nel 1990 divenni presidente. Sotto la mia gestione ricevemmo un prestigioso riconoscimento: la convocazione di Ferrara nella rappresentativa di Seconda. La squadra era composta da ragazzi del posto: Nicola Moscufo, Leonardo Farina, Marco Argentieri, tanto per citarne qualcuno, tutti provenienti dalla scuola calcio di padre Sebastiano. Nel ’91 arrivammo secondi, nel ’92 terzi e nel ’93 quarti.
Negli anni Duemila, invece?
Nel 2008 ho ricoperto la carica di vicepresidente. La società era presieduta da Filippo Cunicella. Creammo una scuola calcio allenata da Nicola Carosella. Partecipammo al campionato Allievi. Con la Prima Squadra invece ripartimmo dalla Terza. Vincemmo subito al primo anno con Angelo Di Giulio allenatore. L’anno successivo, invece, play off contro il Cupello per salire in Prima. Questo è stato il mio percorso. Quindici anni fa ho lasciato a Furci un campionato di Seconda e una formazione Allievi. Adesso qualcosa è cambiato. Ci sono 7-8 ragazzi di altri paesi e nessun settore giovanile. Ma sono fuori dalla dirigenza, quindi non conosco le motivazioni.