LANCIANO – Ieri a Pescara, nella sala D’Ascanio della sede regionale è stato sottoscritto il protocollo d’intesa siglato tra Regione Abruzzo, Università degli Studi di Teramo e Comune di Lanciano per l’attivazione a Lanciano del corso di laurea in Diritto dell’Ambiente ed energia, il primo nel suo genere in Italia. Il corso di laurea, infatti, al momento, rappresenta l’unica offerta formativa di taglio giuridico di livello nazionale che si propone di creare figure professionali con conoscenze approfondite in materia ambientale, in grado di rispondere alle nuove esigenze lavorative richieste dal settore privato e pubblico.
Oltre all’assessore all’Energia, Nicola Campitelli, a partecipare anche l’assessore con delega all’Istruzione e alla formazione, Pietro Quaresimale, il rettore dell’Università di Teramo, Dino Mastrocola, e il sindaco di Lanciano, Filippo Paolini.
Una volta firmato, il protocollo d’intesa sarà inviato al Ministero per la definizione delle procedure. “È stato un mio sogno – ha detto l’assessore Campitelli – dall’inizio del mio mandato e per questo ho assicurato all’interno del bilancio regionale pluriennale 2023/2025 un totale 900mila euro“.
“Si tratta di un progetto che farà bene all’intero territorio ma anche fuori da esso” – ha detto Il sindaco Paolini -, un corso di laurea di questa importanza ci consentirà di avere un plus sotto tutti i punti di vista. Ringrazio il rettore dell’Università di Teramo Mastrocola e la giunta regionale presieduta da Marco Marsilio, nonché gli assessori Campitelli e Quaresimale per l’impegno profuso alla realizzazione di questo prestigioso traguardo”.
“In queste ore leggo – conclude Paolini – con sorpresa le affermazioni dei sindaci di Chieti e Pescara, dei quali ho grande stima ma che in questo caso dimostrano una miopia campanilistica che non fa bene all’Abruzzo intero, che ha bisogno invece di un lavoro di squadra per fare sì che gli obiettivi delle singole realtà siano un vantaggio per tutta la nostra Regione”.

“Il tutto – scrivono Diego Ferrara e Carlo Masci – forse senza valutare appieno le conseguenze che la scelta di istituire tale indirizzo di studi, a soli 30 km di distanza dal nostro Ateneo e nel medesimo contesto territoriale, avrebbe potuto arrecare al comprensorio di Chieti e Pescara, su cui insiste già il corso Segi, Scienze dei servizi giuridici dell’università d’Annunzio, attivo ormai da vent’anni“.
“Ci duole – proseguono i sindaci di Chieti e Pescara – di non aver potuto rappresentare personalmente il punto di vista delle nostre rispettive città che vivono entrambe anche dell’economia prodotta dalla presenza del comune Ateneo e che, di conseguenza, subiranno di certo un danno con l’istituzione di un corso da parte di un’altra realtà, pur regionale, perché la somiglianza degli indirizzi potrebbe comportare una contrazione del numero degli iscritti del Segi, con pregiudizio economico non solo per l’amministrazione universitaria, ma anche per i nostri rispettivi territori e l’indotto legato proprio alla presenza degli studenti in quel di Chieti e di Pescara”.
“Si tratta di un corso di laurea innovativo, che si occupa di temi da cui dipenderà il nostro futuro e quello dei nostri figli – ha esordito l’assessore Campitelli –. L’iniziativa rientra nell’ottica della transizione ecologica e degli obiettivi strategici che la Regione è chiamata a raggiungere entro il 2030 come, ad esempio, la riduzione del 55% di anidride carbonica rispetto al dato del 1990. In sostanza, questa sfida deve rappresentare un’opportunità non solo per i cittadini abruzzesi e non, ma anche per l’intero tessuto produttivo territoriale“.
L’assessore all’Istruzione e alla formazione Quaresimale, dal canto suo, nel ribadire che “già in occasione di una sua partecipazione a Rimini alla fiera Ecomondo ebbe modo di auspicare l’istituzione di un corso di laurea che formasse professionisti in ambito di diritto ambientale, figure ad alta specializzazione in grado di fronteggiare le sfide legate alla transizione ecologica e alla crisi energetica acuite dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina”. “Ora è stata finalmente ampliata l’offerta formativa in ambito regionale – ha sottolineato – e a tal proposito è importante anche il coinvolgimento dei nostri Centri per l’impiego per facilitare, in raccordo con gli Istituti tecnici superiori, l’individuazione di figure ad alta specializzazione in questo ambito. L’attenzione della Regione per la formazione – ha aggiunto Quaresimale – è testimoniata anche dalla recente approvazione del nuovo fondo sociale Plus 21-27 rivolto alla formazione, all’alta formazione, ai master e ai tirocini nelle aziende ai fini dell’inserimento nel mondo del lavoro”.