VASTO – È l’ultimo giorno che Comune e Ater si sono dati come scadenza per liberare le due palazzine di edilizia residenziale pubblica presenti a Punta Penna. A seguìto di una segnalazione fatta ai vigili del fuoco, sono risultate pericolanti. Già prima delle 8:30 lo sgombero degli ultimi appartamenti, oggetto di ordinanza del sindaco Francesco Menna. C’erano proprio tutti: pompieri, polizia di Stato, protezione civile, ambulanza, vigili urbani, carabinieri, tecnici del Comune, camion di una ditta di traslochi e l’assessore all’Edilizia residenziale pubblica, Paola Cianci.
Era da 5 anni che la Regione Abruzzo chiedeva lo sgombero degli immobili, ma i residenti hanno lottato fino all’ultimo. “Ormai è troppo pericoloso per viverci”, ha precisato il sindaco Menna. E loro non hanno potuto far altro che adeguarsi. Già ieri le operazioni di sgombero erano in piena attività. Un via vai di mobili e suppellettili, ricordi e oggetti di vita comune che salivano su un camion per una destinazione ancora sconosciuta per i tanti. Alcuni hanno già trovato una sistemazione in altri alloggi Ater nel quartiere San Paolo, altri ancora sistemati provvisoriamente in alberghi. L’esecuzione di sfratto il 23 dicembre. Lo sgombero è stato programmato oggi per consentire ai residenti di trascorrere le festività nel focolare.
Stamane il cielo grigio rappresentava al meglio l’umore dei residenti, alcuni da diversi anni lì, accorsi per prendere le ultime cose di proprietà. E il vento forte non è bastato a spazzare la malinconia nei loro occhi nel vedere scendere da quelle scalette uomini portare cartoni e pezzi di vita. “Ringrazio le famiglie per aver collaborato in maniera costruttiva, in questa fase molto delicata per la loro vita personale”, ha detto l’assessore Cianci.
Un gran lavoro fatto dal Comune di Vasto per liberare 16 case. Le due palazzine da 8 alloggi ciascuna, dopo lo sgombero, saranno recintate e tagliate le utenze per evitare occupazioni abusive. Poi la demolizione e, successivamente, la ricostruzione “sempre di immobili di residenza pubblica”, sottolineano sindaco e assessore.
“Abbiamo liberato tutti gli appartamenti di questa palazzina, ne mancavano solo 5 – ha detto il comandante della polizia municipale, Giuseppe Del Moro -. Per l’ultimo piano è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco che hanno dovuto forzare la porta d’ingresso. Poi andremo nell’altra ala dove c’è solo un immobile da liberare”.
La palazzina è pericolante perché presenta lesioni a un pilastro e ossidazione dell’armatura in ferro. Situazione aggravata a seguìto degli ultimi eventi sismici. Entro 2 anni, nuovi alloggi con soluzioni innovative e architettoniche.
“Stiamo aspettando i pareri per il progetto definitivo che porterà alla demo-ricostruzione degli alloggi popolari in base alle norme del sisma bonus“, ha aggiunto il sindaco Menna.
I costi del trasloco-trasporto sono stati per ora anticipati dall’amministrazione. Non si sa se spetterà all’Ater o ai privati provvedere al rimborso.
“Ringrazio il Prefetto di Chieti, Comune di Vasto e autorità locali che hanno coadiuvato l’operazione che ha finalmente assicurato l’uscita da una casa non agibile”, ha concluso Giuseppe D’Alessandro, direttore dell’Ater di Chieti.
Volevo solo aggiungere che anche le palazzine con le tapparelle blu bisogna dargli un’occhiata meglio perché ci sono quelle dalla parte del mare che c’è qualche problema.
Per esempio c’è la seconda palazzina il tetto sono 2 anni che la catrame non c’è.
Grazie per la segnalazione, Le suggeriamo di farlo presente all’Ufficio tecnico del Comune. Saluti, la redazione