ROMA – Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, chiamato a rispondere sui recenti rialzi dei prezzi dei carburanti, ha detto che “c’è qualcuno che fa il furbo”.
Come reso noto dall’Ansa, il ministro leghista ha annunciato che sulle accise ne parlerà con il presidente del consiglio Meloni.
Intanto la Procura di Roma ha annunciato un’indagine dopo che il Codacons ha segnalato alcuni distributori dove il gasolio è arrivato fino a 2 euro e 50 centesimi per ogni litro erogato.
L’opposizione attacca le decisioni del governo, la maggioranza invece difende l’approccio.
Al netto dell’aumento delle accise deciso dal governo, l’incremento dei prezzi sembra non rispondere all’andamento delle quotazioni petrolifere: prendendo in esame solo le ultime settimane, si scopre che il Brent in due mesi ha subito un deprezzamento del -25,5%. Stessa cosa per il Wti, che ha perso il 15%. A fronte di tale crollo delle quotazioni, e al netto del rialzo delle accise, i prezzi di benzina e gasolio stanno salendo ad una velocità eccessiva.
Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha dato mandato alla Guardia di Finanza di indagare per verificare l’andamento alla pompa dopo lo stop al taglio delle accise.