ORTONA – “Dopo l’incontro del 5 gennaio scorso sul porto di Ortona, dove Azione ha lanciato l’allarme sul rischio di perdita di 50 milioni di euro di investimenti in opere vitali per la principale infrastruttura portuale abruzzese, prendiamo atto di un dibattito surreale. Alle risposte “rassicuranti” del capogruppo di Forza Italia in Regione, Mauro Febbo e del sottosegretario con delega ai Trasporti, Umberto De Annuntiis, sono seguite le precisazioni e i distinguo sui ritardi, meriti e demeriti di Camillo D’Alessandro e dell’esponente di punta della minoranza del Comune di Ortona, Ilario Cocciola“. Lo fa sapere in una nota Giovanni Luciano, segretario provinciale Azione.
“Un tipo di dibattito che non ci appassiona, – spiega nella nota – . Per quanto alle vaghezze di Febbo e De Annuntiis, D’Alessandro e Cocciola rispondono con dati di fatto inoppugnabili che smentiscono Febbo e De Annuntiis. Quello che rileviamo, quindi, è che il nostro allarme non è affatto infondato. Ma ad Azione non interessa tanto una polemica sui distinguo delle ‘colpe o dei meriti postumi’ sulle opere non realizzate, alla quale ci ha purtroppo abituato questo modo di fare politica nel Paese. A noi interessa il merito delle questioni. Merito che non può essere appannaggio di pochi ‘eletti’ che conoscono, forse, la situazione. Noi vogliamo capire come stanno le cose davvero“.
“Per esempio: qual è la posizione ufficiale dell’Arta sui carotaggi effettuati in primavera 2022 sui fanghi del porto? Ormai a gennaio 2023 non se ne sa ufficialmente ancora nulla. E sul problema serio che è emerso sull’ultimo miglio ferroviario, che attraverserà via Cervana, compresa la via Verde dei Trabocchi con la tappa di maggio del Giro d’Italia che incombe, per collegare il molo nord alla stazione ferroviaria, Febbo e De Annuntiis pensano che basti dire che stanno lavorando in sinergia con Commissario Zes e Autorità di sistema portuale? Vedremo presto come sarà la situazione reale. Ma nel frattempo noi non vogliamo restare in attesa del prossimo vacuo annuncio preelettorale”, continua la nota.
“Per questo – aggiunge Luciano – scriveremo al presidente Marsilio per chiedere la convocazione di un incontro pubblico, aperto a tutti gli stakeholders, parti politiche, sociali, associazioni interessate e cittadinanza, dove vengano illustrate, opera per opera, criticità, soluzioni e tempi di attuazione. Perché se non si farà così, lo scenario più probabile è che forse si riusciranno ad appaltare le opere in extremis a fine 2023 e poi il problema verrà lasciato alla prossima giunta regionale, col dragaggio che continuerà a farsi attendere e con danni all’intero tessuto produttivo e agli abruzzesi, che per andare in Croazia dovranno continuare ad imbarcarsi a Bari o Ancona“.
“Nei prossimi giorni – conclude – attendiamo una risposta, ma nel frattempo stiamo predisponendo un’interrogazione parlamentare al fine di avere ulteriori informazioni sulla vicenda e non perdere ulteriore tempo prezioso”.