ABRUZZO – Dal 5 gennaio partono i saldi in Abruzzo. Ma che cosa sono e perché si chiamano così? “Fare saldi” significa letteralmente pareggiare i conti, sostanzialmente far coincidere la differenza tra le entrate e le uscite del negoziante, motivo per cui si troveranno principlamente i prodotti che non sono stati venduti nei mesi scorsi.
L’obbiettivo principale è sbarazzarsi dei prodotti vecchi, creando spazio per quelli nuovi.
I saldi sono nati con l’avvento dei grandi magazzini nel 19esimo secolo. Simon Mannoury, l’uomo che ha fondato nel 1830 il primo grande magazzino di Parigi, il “Petit Saint-Thomas”, diventato in seguito “Bon Marché” nel 1852, è colui che inventò i saldi. Nei suoi magazzini, infatti, ogni capo aveva il prezzo ben visibile esposto sul cartellino e a fine stagione organizzava i saldi per svendere tutte le scorte di prodotti invenduti a prezzi più appetibili.
Bisogna però stare attenti alle truffe. Negli anni Ottanta c’è stata una regolamentazione precisa dei saldi: quattro settimane e due volte l’anno. Il Codice del consumo prevede: l’obbligo di esporre il prezzo della merce prima e dopo lo sconto, l’indicazione del ribasso con la percentuale e la possibilità di cambiare i capi difettosi. Regole che sono in vigore ancora oggi.
“Siamo pronti con le nostre iniziative ad orientare i consumatori nei propri acquisti – spiega Monica Di Cola, presidente Adoc Abruzzo -. Siamo da sempre vicini alle persone e alle famiglie e lo saremo anche in questo momento particolare. Certi che gli sconti possano alleggerire la pressione dettata dalla crisi economica che il Paese sta vivendo”.
Poi aggiunge: “Auspichiamo inoltre ad un dialogo costruttivo con Confesercenti, Confartigianato e Confcommercio perché riteniamo che insieme si possa affrontare meglio la crisi. E invitiamo tutti gli abruzzesi a fare spese negli esercizi locali, in segno di riconoscenza per i tanti commercianti onesti che lavorano quotidianamente con serietà e dedizione“.