ABRUZZO – Ogni anno si spreca il 36% del cibo prodotto a livello globale per il consumo umano. Nei Paesi più industrializzati, come l’Italia, si tratta per il 78% di alimenti gettati via dai consumatori e per il 22% di scarti del processo di produzione e di trasporto. A lanciare l’allarme è la World Organization for International Relations, l’Organizzazione Mondiale per le Relazioni Internazionali fondata nel 1978.
Secondo un report della Coldiretti risalente al 2016, in Abruzzo lo spreco alimentare ammonta a circa 27 milioni di euro l’anno. Abbiamo parlato di questo argomento anche giorni fa in occasione delle vicine festività.
A livello globale, lo spreco alimentare è infatti responsabile di 5 miliardi di tonnellate di gas serra emessi in atmosfera e di un consumo di acqua pari a circa 200 miliardi di metri cubi.
“Ridurre le perdite e gli sprechi alimentari è essenzialeperché ogni anno si sprecano 1,5 miliardi di tonnellate di generi alimentari con un costo di circa 900 miliardi di dollari per l’economia globale” commenta Viola Lala, ufficio stampa dell’organizzazione.
Secondo l’ente sono ben 828 milioni le persone che soffrono di grave denutrizione in ben 55 Paesi.
I dati sono emersi dal rapporto congiunto della FAO, IFAD, UNICEF, WFP e WHO (The State of Food Security and Nutrition in the World, edizione 2022), che mettono in evidenza anche un divario di genere: nel mondo a soffrire di insicurezza alimentare moderata o grave è il 31,9% delle donne, rispetto al 27,6% degli uomini.
L’antenna italiana della WOIR, basandosi sui dati della Commissione Europea, ha poi calcolato lo spreco in Europa. Il primato negativo, purtroppo, spetta proprio all’Italia, con 272 milioni di tonnellate di cibo buttato negli ultimi 20 anni.