INFORMAZIONE PUBBLICITARIA – Chiacchierata tra le mura amiche con Renato De Ficis di Studioware per comprendere da vicino l’evoluzione dell’azienda e i programmi futuri.
Che anno è stato il 2022?
Il 2022 per noi è stato un anno di profonda trasformazione, probabilmente un effetto naturale dopo i due anni di pandemia e periodi di lockdown. Registriamo una crescita dell’organico – in un momento in cui non è facile trovare informatici – abbiamo iniziato un progetto molto importante con Barberini (Gruppo Luxottica), siamo diventati partner Salesforce, il CRM più diffuso al mondo.
E come giusto epilogo dal primo gennaio, dopo 16 anni, rinnoveremo il logo istituzionale che presentiamo qui in anteprima.

Cosa rappresenta il vostro nuovo logo?
Il quadrato precedente ha lasciato posto all’esagono. La natura promuove questa forma: gli alveari, ad esempio, sono costruiti dalle api seguendo questa regola geometrica. Il nuovo logo vuole esprimere robustezza, resilienza, duttilità, alcuni dei valori che Studioware porta con sé da sempre.
Cos’è Salesforce e cosa significa essere partner?
Salesforce è un CRM, il più diffuso e potente software in cloud al mondo.
Essere parte dell’ecosistema Salesforce significa avere in staff personale certificato che opera con professionalità e competenza sul prodotto. Nel 2022 il personale ha studiato e conseguito sette certificazioni. Abbiamo investito molto, forti del vantaggio di avere già una conoscenza ampia sul tema CRM (customer relationship management) di cui ci occupiamo da diversi anni.

Cosa significa CRM?
Immagina il sistema informativo di un’impresa diviso in due, da una parte ciò che fa funzionare e gestire con il minor costo le operazioni che deve compiere l’azienda (es: software gestionale, ERP), dall’altra ciò che accelera lo sviluppo del business, guarda all’esterno e fa crescere l’impresa: il CRM.
Salesforce, volendo semplificare all’estremo, digitalizza e rende più semplici le operazioni di vendita, di marketing e di assistenza al cliente. In realtà può fare molto di più attorno a questi tre ambiti.
Per fare un esempio concreto, con Sales Cloud – una versione di Salesforce – i preventivi più importanti possono essere gestiti da un venditore supportato da un team, con diversi livelli di visibilità e regole di approvazione del preventivo, evitando tempi lunghi e il proliferare di email o fogli elettronici, due strumenti-zavorra che spesso frenano le imprese. Tutto questo senza installazioni, operando dentro o fuori dall’azienda e usando un pc o il telefono.
Le imprese italiane hanno vinto la sfida della digitalizzazione?
A nostro parere negli ultimi 3 anni c’è stata una leggera accelerazione: lo smart working adottato quasi ovunque, senza una buona infrastruttura digitale con cui operare secondo obiettivi aziendali, scivola verso l’inefficienza o il conseguente aumento del turnover.
Tuttavia il report DESI 2022 (Digital Economy and Society Index), uno studio indipendente curato da Eurostat, è ancora impietoso verso le conoscenze informatiche (digital skill) possedute dalle persone in Italia. Si tratta di un fattore abilitante per l’innovazione digitale nelle imprese, a cui non basta destinare un budget di spesa e la visione di lungo respiro del management. Oltre ad un buon fornitore, infatti, occorre personale in azienda che recepisca e sostenga l’innovazione digitale in azienda.

Cosa immaginate per il futuro?
In generale prevediamo, con un po’ di ottimismo, una miglior spesa di soldi pubblici in ambito formazione digitale, magari perché ce lo imporrà l’Europa a causa dei vincoli sul PNRR.
Tra fondi interprofessionali, industria 4.0, fondo nuove competenze e tanti altri strumenti, non è ammissibile che a beneficiarne siano più i docenti, i progettisti e le agenzie formative che le PMI italiane. Il report DESI parla piuttosto chiaro. Le imprese italiane competono sempre più sui mercati globali e in questi giorni si torna a parlare di stasi del PIL, è solo conseguenza di inflazione e costo dell’energia?
Spendere bene il denaro dei contribuenti o del PNRR, la sostanza non cambia, significa mantenere in salute e al passo coi tempi le imprese e, di conseguenza, dare prospettive occupazionali alla prossima generazione, i nostri figli e nipoti.
Nel nostro piccolo, per incidere concretamente, Studioware continuerà a sensibilizzare sull’utilità di una buona digitalizzazione con tutti i mezzi di comunicazione disponibili, giornale online (Zonalocale) compreso.
Dove è diretta Studioware?
Lavoriamo per ottenere una crescita ulteriore nel 2023, con la sobrietà e l’operosità che ci hanno sempre accompagnato. Uno dei nostri obiettivi è cominciare ad operare anche per clienti fuori dai confini nazionali, per questo assumiamo da 3 anni solo personale con un buon inglese, proprio in questi giorni cerchiamo un/una grafica. Colgo l’occasione per ricordare a tutti che raccogliamo candidature in una delle posizione aperte su [email protected]
Ora che ci penso il 2022 è stato l’anno in cui abbiamo studiato di più in assoluto, grazie a Salesforce, riscoprendo senza accorgercene il significato racchiuso nel nome stesso di Studioware. Ringrazio i nostri clienti per la fiducia riposta e tutto il personale che crede nel nostro progetto. Buon Natale e buon 2023 a tutti!
Fonti usate nelle risposte:
- Report DESI (https://ec.europa.eu/newsroom/dae/redirection/document/88764)
- Salesforce – State of Marketing 2022 (https://www.salesforce.com/resources/research-reports/state-of-marketing/)