VASTO – La Vasto Basket è tornata a sorridere. Dopo tre sconfitte consecutive, Ierbs e compagni hanno ritrovato i due punti battendo 84-63 la Teate Basket. Quella di domenica scorsa è stata soprattutto la sfida di Giovanni Peluso, tornato in biancorosso proprio dopo l’esperienza con la compagine di Chieti, fanalina di coda del campionato.
Con il ragazzo, classe 2000, abbiamo commentato le sensazioni vissute al ritorno al PalaBCC.
Giovanni Peluso, come è nata in estate l’idea di cambiare squadra?
La decisione di andare a Chieti è stata esclusivamente personale. Dal settore giovanile alla prima squadra, sono sempre rimasto in biancorosso. Io avevo voglia di mettermi in gioco e fare una esperienza completamente nuova.
Ad inizio stagione sarei dovuto andare a Milano. Poi, per varie vicissitudini, son restato qui. Ma a quel punto Vasto non poteva più aspettarmi. Ed anche se fossi restato, non avrei avuto garanzie perché avevano già trovato un altro giocatore al mio posto.
Come ti sei trovato a Chieti? Quali differenze hai riscontrato?
A Chieti mi sono sentito importante. Avevo carta bianca, quindi potevo prendermi più responsabilità. Anche dal punto di vista del gioco, ero marcato stretto, in alcune gare venivano quasi a raddoppiarmi. Questo perché ero il più esperto del gruppo, nonostante la giovane età.
A Vasto, invece, soprattutto i primi anni, ero il ragazzino al quale concedevano più spazio. Inoltre qui ho la possibilità di prepararmi con calma, mentre a Chieti dovevo organizzarmi per prendere il treno con le relative coincidenze.
Per uno strano incrocio del destino hai già giocato due volte da ex. Quali sensazioni hai vissuto in entrambe le gare?
Sembra un barzelletta (ride ndr). All’andata ero carico e voglioso di fare bene. Di fronte avevo degli amici, più che degli avversari, se considero il fatto di non aver mai interrotto i rapporti con i miei attuali compagni.
Mentre nella gara di domenica scorsa ho vissuto emozioni diverse. Mi sentivo a casa. Quando ho messo il piede in campo, ero al settimo cielo. Non ho capito nulla, in senso positivo. Dal primo minuto del riscaldamento, ho ricevuto il calore dei tifosi. Sentirmi dire dai bambini che erano tornati al PalaBCC per il mio rientro è stato emozionante.
Che impressioni ti hanno fatto coach Tumidei e i fratelli Maffei?
Il coach mi voleva già ad inizio stagione. Ha con un cuore gigante. Nella gara di domenica scorsa mi ha dato tanta fiducia. Spero di aver soddisfatto le aspettative. E’ una persona che crede in me.
Gli argentini mi hanno fatto una buona impressione. Sono due persone piene di energia che rispecchiano le mie caratteristiche: caparbietà e intraprendenza. Durante l’unica seduta di allenamento non ci siamo risparmiati con qualche spallata di troppo perché siamo fatti così: aggressivi, ma felici di stare insieme. Vasto è un bell’ambiente, stimolante ed energico.
Finora il campionato della Vasto Basket non ha trovato continuità. Cosa puoi dare alla squadra per invertire la rotta?
Sì, è vero. Sono venuto qui per trasmettere positività al gruppo. A mio avviso, una sconfitta, se presa con lo spirito giusto, si può trasformare in una vittoria, perché ti porta a giocare la gara successiva con un altro approccio. Ora l’obiettivo è risalire. Portare in alto Vasto con positività, energia e amore.