VASTO – In una nota Edmondo Laudazi scrive che “il dibattito negli ambienti economici e politici vastesi è stato fortemente orientato, in questi giorni, sulla eventuale realizzazione di un grosso Parco eolico galleggiante da ubicarsi a circa 25 chilometri dalla costa, nel mare Adriatico”.
“Noi non vogliamo essere iscritti – si legge – nella pattuglia di quelli che si oppongono allo sviluppo delle fonti rinnovabili o che desiderano – per principio – la transizione ecologica solo con impianti da realizzarsi in altri territori. Non siamo contrari allo sviluppo. Non possiamo però – a fronte di quello che sta accadendo – limitarci ai contenuti del dibattito consiliare che, con voto unanime, ha pure deliberato di delegare il sindaco ad approfondire la questione, in attesa di poter eventualmente valutare ed approvare l’insediamento energetico”.
“Ci sono, a nostro parere, – prosegue Laudazi – delle cose che ci pare non siano emerse con chiarezza e che vanno sottolineate, a prescindere dalla minore o maggiore bontà della iniziativa in esame, che è stata presentata con una nebulosità veloce e che non sembra foriera di progresso e di sviluppo. Non è infatti pensabile di occupare milioni di mq di area demaniale marittima davanti a Vasto e di dirottare il cavo sottomarino di adduzione e la rete di trasporto della energia elettrica prodotta, fino alla lontana Ortona e alle centrali di trasformazione dirette verso la vallata del Pescara“.
“Delle due cose, – continua Laudazi – se ne deve fare una: se l’arrivo a terra dei cavi è a Ortona, allora davanti lì si sposti l’intero impianto di aerogenerazione; se, al contrario, il Parco eolico deve essere ubicato da noi per motivi tecnici, allora da noi – cioè nel nostro territorio – arrivi anche il cavo che porta a terra la energia prodotta e giungano anche i benefici economici sottesi alle realizzazione dell’impianto. Benefici che in teoria non sono legislativamente previsti, ma che ci saranno di certo, in termini di ristoro ambientale, di compensazione o di energia scontata per i cittadini e per le aziende energivore delle nostre zone Industriali”.
“Non è nemmeno pensabile di approvare solo le carte di un progetto, cosi importante, senza che sia chiaramente espresso il nome dell’operatore economico che intende realizzarlo e che deve essere almeno di importanza nazionale: non si può, infatti, partecipare ad approvare elaborati cartacei che diventano un tesoretto, per consentire solo una eventuale asta tra gli intenzionati, a vantaggio di tecnici, progettisti e proponenti dell’iniziativa“, sottolinea l’esponente di Il Nuovo Faro.
“Auspichiamo – conclude Laudazi – di essere stati chiari: una operazione economica si fa se essa è trasparente e se porta vantaggi concreti e ben definiti al territorio che si sacrifica. Tutto il resto è noia. Forza allora: gli eletti di centrosinistra e di centrodestra, trovino le giuste intese con gli altri Enti interessati, si raccordino con i paesi del Vastese e lavorino per una nuova stagione dei diritti e dei doveri e per la crescita del progresso e della occupazione”.