PESCARA – Il mondo della scuola scende in piazza per uno sciopero generale contro la legge di Bilancio. L’appuntamento è per giovedì 15 dicembre dalle 9:30 in piazza Alessandrini a Pescara con la manifestazione regionale organizzata dalla FLC Cgil Abruzzo Molise. In una nota la confederazione punta l’indice contro la legge di Bilancio che “colpevolizza e colpisce i più poveri, non affronta i problemi del sistema formativo, allarga il divario tra le regioni e non contrasta la precarietà premiando gli evasori, riducendo gli investimenti nella sanità, nella scuola e nel trasporto senza neppure stanziare fondi per il rinnovo dei contratti pubblici nonostante le promesse e l’accordo dello scorso 10 novembre tra Ministero e sindacati”.
Nella nuova Finanziaria – si legge ancora nella nota – “non sono state previste risorse per la valorizzazione del personale scolastico impegnato in attività di orientamento, inclusione e contrasto alla dispersione scolastica, comprese quelle svolte in attuazione del PNRR. Risulta anche inaccettabile – prosegue la FLC Cgil – la possibile riorganizzazione della rete scolastica che condurrà nel giro di pochi anni alla riduzione delle unità scolastiche con autonomia a sole 6.885 unità. In Abruzzo a regime si rischiano di perdere 46 istituzioni sulle 193 esistenti, oltre il 30%“.
“Manca, poi, un tavolo di confronto – aggiunge la FLC Cgil- sull’annoso problema del reclutamento dei docenti che si ripropone con estrema puntualità a ogni avvio di un nuovo anno scolastico. Così come mancano fondi da destinare all’eliminazione delle classi sovraffollate, all’estensione del tempo pieno nella scuola primaria e prolungato nella secondaria di primo grado, al ripristino dei laboratori nella scuola secondaria e all’incremento del personale ATA. Non si fa poi alcun cenno sull’organico Covid, circa 1900 posti in Abruzzo, persi in un solo anno con conseguenti criticità scaricate sulle scuole della regione”.
“Per tutti questi motivi, conclude la nota – la FLC Cgil invita docenti e personale ausiliario a far sentire la voce della scuola che continua a essere penalizzata e aggredita ogni giorno con la riduzione di risorse e di organici“.