VASTO – Il consigliere comunale, Giuseppe Forte, è intervenuto con una riflessione personale in merito alla realizzazione di un Parco eolico a largo della riserva di Punta Penna a Vasto, per il quale è previsto un Consiglio comunale straordinario fra due giorni, venerdì 9.
In particolare l’ex vicesindaco ha inteso commentare una dichiarazione di Giuseppe Di Marco, presidente regionale di Legambiente ponendo diversi dubbi. “Ci sono Paesi del Nord Europa – ha detto Di Marco – che sono riusciti a valorizzare e a rendere attrattivi i parchi eolici, diventati meta di visite quotidiane in barca. Se vogliamo salvaguardare il valore turistico in un’ottica antifossile dobbiamo puntare alle rinnovabili che ci tutelano anche da ulteriori piattaforme estrattive. Dobbiamo trasformare il parco eolico offshore in un attrattore turistico, come hanno fatto nel Nord Europa, dove esiste un vero e proprio turismo legato alla presenza di questi impianti”.
“Prima di andare avanti, ha affermato Forte – a scanso di equivoci, preciso che sono favorevolissimo alla produzione di energie alternative al fossile. Alla lettura delle parole pronunciate dal presidente di Legambiente mi son detto: Finalmente Vasto ha trovato la strada giusta per sfondare decisamente nel settore del turismo nazionale! Di conseguenza mi sono chiesto: A cosa è servito istituire una Riserva come quella di Punta Aderci? A cosa è servito istituire due Sic sul territorio comunale? A cosa è servito battersi per il Progetto Calliope? A cosa è servito realizzare la Via Verde della Costa teatina? A cosa è servito istituire e valorizzare la Costa dei Trabocchi? Perché non abbiamo pensato prima a queste benedette pale eoliche che con il loro turbinio e loro lucette rosse richiameranno da queste parti migliaia di turisti ‘smaniosi’ di vederle girare da vicino! Che emozione!“
“Per fortuna – ha proseguito Forte – un leggero raggio di sole, che ha dissolto la fitta nebbia che questa mattina gravava sulla nostra costa, mi ha fatto riaprire gli occhi verso il mare dove sono riuscito ad inquadrare (anche oggi) le isole Tremiti (che distano da Vasto 64 chilometri) e perfino una parte del promontorio del Gargano. E allora mi son detto: Diamine! Se vedo così bene le isole Diomedee che distano 64 chilometri, avrò la fortuna di vedere molto bene le 54 torri con le pale eoliche (che avranno un diametro di ben 236 metri) e che disteranno soltanto 25 chilometri dalla nostra costa”.
“E allora – ha aggiunto l’ex vice sindaco – ho immaginato imprenditori locali impegnati nell’acquistare veloci motoscafi da utilizzare per il trasporto dei turisti che verranno a Vasto per vedere da vicino il Parco eolico off-shore del Medio Adriatico: imbarco dal pontile di Vasto marina con tanto di brochure in giro per l’Europa. Un Parco che occuperà una superficie marina di 9 x 14 Km verso sud. Poi, però, mi sono ricordato di aver letto un interessante servizio proprio sulle pale eoliche”.
“E a chi in queste ore e in questi giorni sta ‘fantasticando’ sulla possibile realizzazione al largo della costa di Vasto di un parco eolico, consiglio di leggere attentamente il reportage a firma di Carlo Vulpio, pubblicato ieri dal Corriere della Sera, dal titolo Torri alte 300 metri. Le coste sarde contese dai big dell’olico’.
“Se la lettura sarà attenta e scevra da pregiudizi, – ha spiegato Forte – acquisiranno elementi molto utili al dibattito in corso in città, proprio alla vigilia di una riunione straordinaria, molto importante, del Consiglio comunale, programmata per le 16 di venerdì 9 dicembre, e dedicata alla richiesta di concessione demaniale marittima inoltrata dalla NP Francavilla Wind srl“.
In conclusione, il consigliere comunale pone l’ulteriore domanda “a quanti dovrebbero salvaguardare il bene più prezioso di Vasto: Perché un Parco eolico off-shore, denominato ‘del Medio Adriatico’, deve essere realizzato proprio dinanzi alla costa di Vasto?”