VASTO – Nei giorni scorsi a Zonalocale, Giovanni Ricciardo aveva parlato di una Vastese ancora alla ricerca di un’identità di squadra.
Ieri pomeriggio, allo stadio Angelini di Chieti, i biancorossi hanno palesato esattamente questa problematica. I neroverdi, galvanizzati dal pubblico delle grandi occasioni, hanno più volte sfiorato il vantaggio, al cospetto di una compagine attendista.
Cosa è mancato ai biancorossi? La lucidità. Troppi gli errori di misura e le imperfezioni in fase di non possesso palla. Gli uomini di Lucarelli non sembrano aver raggiunto quella continuità di prestazioni necessarie per ambire ad un campionato di medio-alta classifica.
Se il Chieti dei giovani (ieri con sei under dal primo minuto), gioca e prova a raccogliere i tre punti, la Vastese si culla sulle individualità per ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo.
A dicembre non dovrebbero esserci particolari colpi di mercato. L’organico allestito è di livello. L’auspicio, quindi, è che sotto l’albero di Natale la squadra possa trovare compattezza e continuità. Due armi che porterebbero la Vastese ad essere quella corazzata che gli addetti ai lavori sostengono da mesi.
L’aspetto positivo della domenica è stato l’abbraccio finale tra la squadra ed il pubblico amico. La tifoseria è stata encomiabile. Chissà se con la riapertura dello stadio Aragona, non possa essere proprio la curva d’Avalos a incidere sul rendimento generale dei biancorossi.