AGNONE – Il tanto atteso evento di domani si avvicina. Manca solo un giorno alla prima Festa dei fuochi rituali che, dopo tanto impegno, finalmente andrà in scena. E, proprio mentre vengono definiti gli ultimi dettagli, da Belmonte del Sannio arriva la conferma della partecipazione della loro Farchia.
C’è fermento nella Casa comunale di via Verdi. L’organizzazione dell’evento entra sempre più nel vivo e si susseguono riunioni per la sicurezza, per la gestione logistica della manifestazione e per i tanti appuntamenti di animazione, previsti per intrattenere cittadini, villeggianti e turisti.
Agnone si prepara ad accogliere i sei comuni che sfileranno lungo le strade principali della cittadina portando altrettanti riti dei fuochi come la Faglia di Oratino, le ‘Ndocce di Civitanova del Sannio, le Farchie di Salcito, le Farchie di Montefalcone nel Sannio, le ‘Ndocce di Agnone, la ‘Ndoccia di Pietrabbondante e, in ultimo di tempo di adesione, la Farchia di Belmonte del Sannio.
Dal Comune di Agnone grande entusiasmo: “Non potevamo essere più felici, – ha fatto sapere il sindaco, Daniele Saia -. Come detto nei giorni precedenti, ci piacerebbe dare ampio respiro al nostro territorio. La Festa dei fuochi rituali ha tutto il potenziale per diventare un vero e proprio appuntamento fisso di portata nazionale, – ha proseguito Saia – un evento in grado di richiamare presenze e riunire tradizioni provenienti da tutt’Italia, accomunate dal culto di questo elemento naturale. Tuttavia, è da qui che dobbiamo partire: dal Molise. Perciò diamo il bentornato a bordo al Comune di Belmonte del Sannio e speriamo di poter riscontrare già dalle prossime edizioni una partecipazione massiva di tutti i paesi dell’area”.
Va così ad arricchirsi l’evento di punta regionale di questo primo fine settimana di dicembre. Un mese, questo, che ad Agnone sarà caratterizzato da numerosissimi appuntamenti da mettere in agenda: il calendario, presentato nei giorni scorsi include sia momenti di condivisione e di arricchimento culturale sia eventi di entertainment di rilevanza nazionale. Il programma del centro altomolisano vede infatti ospiti del calibro dei Rota Temporis (domani 3 dicembre), Max Giusti (4 dicembre), DJ Molella (il 9 novembre), le Fontane di Viorica (il 10 dicembre) ed Edorardo Bennato (il 17 novembre).
Una breve descrizione dei fuochi rituali:
Faglia di Oratino
È un’enorme torcia di canne dell’altezza di 13 metri per il diametro di 1 che, sormontata dal “capofaglia”, il 24 dicembre a sera verso le 19, viene portata a spalla da 40 uomini dalla periferia del paese alla chiesa Madre dell’Assunta, dove si procede alla suggestiva elevazione e rituale accensione.
Ndocce di Civitanova del Sannio
Con il fuoco benedetto al mattino, calate le prime ombre della sera, gli ‘ndocciatori accendono le torce: tronchi di faggio di due metri e mezzo spaccati per un terzo ad un’estremità. Disposti su due file ordinate e al suono della zampogna proseguono fino al falò sfavillante che arde “Fuori la porta”.
Farchie di Salcito
Le farchie sono veri e propri fasci di canne, di altezza variabile, imbottiti di ginestra e legati tra loro. La vigilia di Natale, una volta accese, ragazzi e giovani danno inizio ad un giro itinerante di questua tra le case. I compaesani, gradendo l’omaggio, offrono in cambio regalie in denaro e cibarie.
Farchie di Montefalcone nel Sannio
Le farchie, affastellate con lunghe listelle e tronchetti, ordinate in una sorta di processione al suono e al canto “Sul fieno e sulla paglia”, attraversano il paese per giungere vicino la chiesa di San Silvestro; qui poste su particolari treppiedi ardono rivolte al cielo in attesa di Gesù che nasce.
Ndocce di Agnone
Sono torce di abete bianco lunghe oltre tre metri che recano nell’anima interna rametti di ginestre secche. Il secondo sabato di dicembre e la vigilia di Natale, assemblate a ventagli simili a code di pavone, sfilano lungo il corso principale sussultando e roteando sulle forzute spalle contadine.
Ndoccia di Pietrabbondante
Falò di ginestre sapientemente legate e preparate con cura, poste davanti le case e accese ai rintocchi dell’Ave Maria. La vigilia di Natale tutta la famiglia si riunisce intorno al fuoco che illumina a giorno i monti dell’Antico Sannio garantendo prosperità e salute. Ndocce di Belmonte
Sono costruite con le canne e qualche rametto di ginestra alla punta, sono alte circa 3 metri, hanno forma conica e spessore variabile. Le torce, tutte singole, ardono oggi vicino alle masserie delle borgate e solo qualcuna viene fatta bruciare, la sera della vigilia di Natale, davanti al sagrato della chiesa del Santissimo Salvatore.