CHIETI – Il comando provinciale della guardia di finanza di Chieti, nell’ambito dell’attività di polizia economico-finanziaria finalizzata, tra l’altro, al contrasto dei fenomeni distorsivi del corretto andamento del mercato dei capitali ha accertato, a carico di un soggetto, titolare di una ditta attiva nel settore edile, violazioni alle limitazioni dell’uso del contante, con operazioni volutamente frazionate, per l’acquisto di materiali edilizi. Lo fa sapere con una nota il comandante provinciale della guardia di finanza di Chieti, Michele Iadarola.
“In particolare, – si legge nella nota – i finanzieri della tenenza di Ortona hanno constatato come la condotta posta in essere dal soggetto consisteva in una periodica e collaudata emissione di assegni postali intestati ‘a me medesimo’, tratti dal conto corrente dello stesso, per circa 47mila euro, subito monetizzati ed utilizzati per acquisti riconducibili all’attività dell’impresa edile, con pagamenti in contanti, in violazione della normativa antiriciclaggio che sancisce le limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore”.
“Le Fiamme gialle – prosegua la nota – attraverso il raffronto tra la contabilità della ditta edile e i conti correnti, hanno ricostruito le dinamiche dei citati assegni, trasformati in denaro contante dal titolare dell’impresa per essere rigirato a terze persone, quali presunti venditori, a fronte di acquisti di ponteggi ed altri materiali eseguiti in “nero”, cioè senza fattura. La constatazione di tali violazioni è stata inoltrata al ministero dell’Economia e finanze – Ragioneria territoriale dello Stato dell’Aquila – al fine di elevare le previste sanzioni amministrative parametrate alla somma trasferita eccedente il limite di duemila euro consentito”.
Il comandante Iadarola ha precisato che il “Corpo continuerà a porre la massima attenzione sul monitoraggio dei flussi finanziari, in quanto è il metodo più efficace per individuare i capitali di origine illecita, prevenendo e contrastando forme di riciclaggio destinate ad inquinare l’economia legale e di alterare le condizioni di concorrenza”.