di Fabrizio Scampoli
Pur non essendo una metropoli, la nostra città soffre di diversi problemi tipici delle grandi realtà urbane. Ce ne siamo accorti tutti: negli ultimi mesi il traffico urbano è diventato, se possibile, ancora più congestionato e convulso del solito e, quasi ogni giorno, si registrano incidenti stradali più o meno gravi, che causano spesso l’atterraggio dell’eliambulanza per prelevare i feriti da ricoverare negli ospedali di Chieti e Pescara.
Gli incroci “fatali” sono quasi sempre le rotatorie, dove gli automobilisti vastesi riescono a dare il peggio di sé, non solo nelle caotiche ore di punta ma perfino di notte. A rimanere sull’asfalto sono spesso giovani motociclisti (nell’immagine una foto di repertorio), che si lanciano allo sbaraglio all’entrata e all’uscita dalle scuole, schizzando per ogni dove senza rispettare le norme che regolano le precedenze sulle rotatorie.
Ma non sono soltanto gli adolescenti a causare gli incidenti, anzi a volte proprio loro rimangono vittime della prepotenza di automobilisti adulti, magari anche padri di famiglia che, alla guida di Suv e macchine di grossa cilindrata, tranquillamente sfrecciano ad alta velocità lungo le nostre strade, evitando accuratamente di dare la precedenza, di fermarsi davanti a un pedone, magari una mamma col passeggino o un invalido sulla sedia a rotelle, che cerca di attraversare la strada sulle evanescenti strisce pedonali.
A Vasto, purtroppo, la segnaletica orizzontale infatti è perennemente invisibile o quasi, così come i cartelli stradali sono spesso divelti. Si corre, troppo, come se non ci fosse un domani, senza riflettere sulle conseguenze di un incidente stradale: la circonvallazione Histoniense, via Conti Ricci, via del Porto, via San Rocco, perfino Corso Mazzini, sembrano circuiti dove mostrare abilità da formula uno.
Che fare, davanti a questa preoccupante situazione? Sicuramente occorre maggiore controllo delle forze dell’ordine, anche attraverso più telecamere, nonostante i tagli al personale. Urge sistemare la segnaletica stradale, ampliando dove possibile le piccole rotatorie (tipo quella del Todis), che vedono in pochi metri incrociarsi vetture da ogni direzione. Si potrebbero sperimentare, come in altre località, ad esempio Bologna, la zona 30 – con la velocità massima a 30 km/h – i “cuscini berlinesi” e l’istituzione di più sensi unici, per rendere più scorrevole il traffico.
Vasto ha già pianto troppe giovani vittime e occorre un cambio comportamentale se non vogliamo continuare a percorrere le nostre strade come in una pericolosa gimkana, molte volte mortale.
È una vergogna, la ns. amministrazione totalmente assente al riguardo. Basta vedere i parcheggi selvaggi davanti al Tigre dove le macchine sostano sopra il marciapiede in secondo e terza fila impedendo il passaggio di chiunque, penso in particolare ai disabili. Per non parlare del tratto che dal cimitero scende verso via Pitagora, dove da quando hanno rifatto il marciapiede avendolo fatto più largo hanno ristretto la carreggiata e chi scende, con le macchine parcheggiate sulla dx è costretto ad invadere la corsia opposta o a fermarsi specie se si incontra un mezzo di grosse dimensioni. Mi chiedo è ancora consentito parcheggiate sul lato dx prima di arrivare a via Pitagora?
Vergogna.
I vastesi ovvero,tutti quelli quelli che continuano a fidarsi di una amministrazione composta di “BUONISTI-IPOCRITI”,meritano questa situazione di degrado civile!!! Basta accontentarsi di qualche spettacolino gratis dentro palazzo D’avalos,tirate fuori gli attributi e manifestate in piazza! In gioventù occupammo tutta piazza Verdi( Shanghai) solo perchè all’ ex ITIS di Vasto Marina erano rotte delle finestre,in periodo invernale però…!