SAN SALVO – Dal 1 agosto scorso Amazon ha aperto il secondo stabilimento abruzzese a San Salvo – con funzionalità diversa dal primo, quello di San Giovanni Teatino – ed è una scommessa per il rilancio economico del territorio. Attualmente la multinazionale di Seattle (Usa) ha assunto nella sede di via Germania 400 lavoratori a tempo indeterminato. Il resto della truppa con contratti a termine lo decide ogni evento utile: Black Friday, Cyber Monday, Natale e altre festività nelle quali il popolo del mondo di Internet acquista di tutto sul web.
Stamane Zonalocale ha visitato la struttura sansalvese grazie alla collaborazione di una pattuglia di vigilesse – che ringraziamo di cuore – e che gentilmente ha scortato l’auto della redazione per raggiungere il sito. Nessun cartello lungo il tragitto, neanche nella zona industriale, e il navigatore Google per nulla attendibile.
Giunti al Psr 2 (acronimo utilizzato in tutto il mondo da Amazon per nominare lo stabilimento su indicazione dell’aeroporto più vicino, in questo Psr sta per Pescara), notiamo una grandissima area parking, divisa in zone con colonnine di ricarica per auto elettriche e parcheggi per auto con almeno due passeggeri. Gli altri sono liberi. Un check-in di tutto rispetto, badge e si entra nell’immenso mondo dell’e-commerce. La troupe di giornalisti viene accolta in una sala dove le guide Francesco Raveggi, responsabile europeo dei mercati energetici e Gianpiero Negri, manager per la tecnologia avanzata e robotica in Europa, illustrano il Tech tour, giro tecnologico alla ricerca di esseri dall’aspetto fantascientifico, i robot.
Oggi Amazon parla di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Uno dei 16 valori aziendali sui quali ha investito 400 milioni di euro negli ultimi tre anni. “La tecnologia a supporto dei dipendenti” è il suo slogan. C’è molto inglese nel linguaggio che il team utilizza. Il logo dello stabilimento di San Salvo è un’immagine di pirata, mare e ulivo. “Siamo l’unico stabilimento Amazon ad avere la vista mare“, dicono i manager. E non solo quest’esclusiva: si tratta della sede di impacchettamento più a sud d’Italia e con il più avanzato livello tecnologico.
“Ricerca e sviluppo nel campo dell’automazione e nell’implementazione di nuove tecnologie – si legge nella nota diffusa dall’azienda – per supportare i dipendenti nello svolgimento delle loro mansioni. Dietro questo investimento c’è il team europeo di Advanced Technology con sede a Vercelli, creato nel 2019 e che si concentra sullo sviluppo di hardware e software. Effettua inoltre test tecnologici per la robotica industriale, i veicoli autonomi, l’imballaggio automatizzato e le tecnologie di smistamento per i centri di distribuzione Amazon.
Zonalocale oggi è andata in un Fullfillment center, la sede dove arriva la merce dai diversi fornitori, viene smistata e impacchettata per essere inviata ai Centri di distribuzione, chiamati “Ultimo miglio” come quello di San Giovanni Teatino.
Lo stabilimento si presenta ordinato e pulito, rigoroso nell’aspetto quanto nella funzionalità, ma l’ambiente è informale e l’aria è profumata. Il giro che i manager fanno compiere, è diretto a far conoscere quelle strane creature robotiche, frutto dell’ingegneria europea che ha messo radici qui in Abruzzo. Tre i sistemi principali che si utilizzano al primo piano: i robot pallettizzatore e depallettizzatore. Il primo compone dei pallet con i tote (scatole nere) ricevuti in modo completamente automatizzato dalle operazioni in ingresso e, allo stesso tempo, controlla la conformità dei tote al processo di assemblaggio, scartando quelli non idonei.
Procedimento inverso, invece, quello del robot depallettizzatore. “Rappresenta un’altra grande innovazione introdotta da Amazon nell’area ricezione”. spiega la nota. “Questo macchinario ha lo scopo di aiutare l’operatore di magazzino a inserire i tote, provenienti da altri centri di distribuzione, nel sistema di nastri trasportatori per poi essere stoccati nell’area robotica senza alcun bisogno di sforzo fisico (prima questa attività veniva svolta manualmente)”.
“I processi di depallettizzatione e di pallettizzazione rappresentavano prima dei lavori particolarmente onerosi per gli operatori di magazzino in quanto comportavano movimenti ripetitivi che, se non eseguiti in maniera corretta, potevano portare a disturbi del sistema muscolo scheletrico degli addetti. Grazie all’introduzione di questi macchinari, Amazon ha potuto riallocare i propri operatori in attività meno usuranti e più stimolanti come, ad esempio, la formazione per la gestione dei macchinari robotici“.
Dallo smistamento automatico, si è passati ai sollevatori di tote dal nome eloquente: “Annullatori di peso” che consentono all’operatore di prendere prima – e poi collocare – il pacco senza alcuno sforzo grazie a un meccanismo a sospensione pneumatica.
Il terzo sistema robotico si trova al piano di sopra, che i dipendenti chiamano “Piano robotico” dove si fa la conoscenza con i veicoli a guida autonoma, scaffali di 450 Kg ciascuno, super attrezzati con sensori e ruote multidirezionali, che passeggiano nell’immensa area deposito alla ricerca di una postazione vuota. Qui dentro l’uomo ci entra solo se rileva un problema grazie a una specie di tablet, detto kindle, e con una procedura ipercontrollata affinché non avvenga alcun incidente di percorso. I robottini, infatti, rallentano il loro percorso e nelle vicinanze umane addirittura si fermano. È qui che batte il cuore produttivo di Amazon San Salvo.
Il tour ritorna al punto di partenza giusto per altre due domande sull’orario di lavoro: 5 giorni alla settimana, 7 ore e mezzo e 3 turni al dì. La sede dispone anche di una mensa aziendale ed è tuttora in fase di richiesta l’allaccio alla pista ciclabile comunale. E forse anche qualche indicazione stradale.