ABRUZZO – Tante oggi le celebrazioni in Abruzzo per il 4 novembre, Giornata nazionale delle Forze armate. Il Presidente Marco Marsilio ha partecipato alla cerimonia che si è svolta a L’Aquila: “Il 4 novembre del 1918 – ha commentato il presidente – terminava la Prima Guerra Mondiale e veniva così portato a compimento il processo di unificazione nazionale iniziato in epoca risorgimentale. Oggi onoriamo il sacrificio dei soldati caduti a difesa della Patria, di tutti coloro che, anche a costo della vita, hanno dimostrato un esemplare attaccamento al dovere: valori che resistono nel tempo, per i militari di allora come per quelli di oggi”.
A Vasto invece un lungo corteo con le forze dell’ordine, i rappresentanti delle associazioni Combattentistiche e d’Arma, il sindaco Francesco Menna e gli assessori Anna Bosco, Licia Fioravante, Nicola Della Gatta, la consigliera Maria Molino e numerosi alunni delle scuole cittadine, dalla villa comunale, attraversando Piazza Rossetti, hanno raggiunto Piazza Caprioli per rendere omaggio al Monumento ai Caduti e ricordare il 4 novembre.



La cerimonia è iniziata con l’alzabandiera, la benedizione da parte del parroco della chiesa di San Giuseppe don Luca Corazzari, e la deposizione della corona d’alloro, al monumento ai caduti. Ampio spazio alla lettura di alcuni pensieri degli alunni delle scuola primaria Luigi Martella, della nuova direzione didattica e della scuola secondaria “Gabriele Rossetti in ricordo dei caduti per la Patria.



”Il nostro Consiglio Comunale ha conferito, all’unanimità, la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto. Quel soldato senza nome riuscì a far sentire gli italiani fieri di essere parte di un’unica comunità di storia e di destino. Attraverso di lui, – ha detto il sindaco Francesco Menna nel suo intervento – ricordiamo tutti coloro hanno sacrificato la loro stessa vita affinché noi potessimo pienamente sperimentare libertà e pace. Quest’anno, poi, ricorre il 150° anniversario della morte di Giuseppe Mazzini. Il tempo non cancella la modernità dell’intuizione dei Padri della Patria, la validità delle motivazioni profonde del loro volere l’Italia unita e libera. I Padri della Patria amavano l’Italia – fino al sacrificio – ma non erano chiusi nella dimensione nazionale. Care ragazze, Cari ragazzi, formiamoci a questo rispetto, a questo valore, a questo patrimonio di umanità, di pace e di bellezza che scaturisce dalle vicende umane di tanti giovani che hanno creduto nella speranza di un futuro migliore”.
A questo link è possibile invece assistere anche alla cerimonia svoltasi a Lanciano.