L’AQUILA – “Quello che è accaduto oggi in Consiglio regionale è immorale: mai vista tanta arroganza e autoritarismo da una maggioranza di governo, più interessata a tutelare i propri interessi che a dare risposte agli abruzzesi in difficoltà! In tanti anni di sedute, cose simili non sono mai accadute. Siamo usciti per rispetto delle istituzioni e della gente che non riesce a pagare le bollette“. Lo fa sapere con una nota congiunta i gruppi del Pd, Legnini presidente, Gruppo misto e Abruzzo in comune che hanno ieri abbandonato i lavori del Consiglio.
“La seduta di oggi ha rivelato chiaramente ciò che denunciamo da tempo: per Marsilio e la sua maggioranza la crisi economica e le difficoltà degli abruzzesi non sono priorità – rimarcano i consiglieri Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci, Americo Di Benedetto, Marianna Scoccia e Sandro Mariani -. Il presidente pensa alla prossima campagna elettorale”.
“Mentre accadeva tutto ciò, – prosegue la nota – aveva già depositato il disegno di legge per modificare l’attuale sistema elettorale. Uno spettacolo davvero indegno. Anziché portare in Aula provvedimenti concreti per sostenere famiglie e imprese contro i rincari, come stanno facendo da tempo altre Regioni, il centrodestra abruzzese ha tolto voce all’opposizione, approvando solo gli emendamenti degli alleati e applicando la tagliola per il resto, questo per non consentire alle opposizioni il giusto confronto. Un’arroganza davvero mai vista prima nell’aula del Consiglio d’Abruzzo da parte di una forza di governo”.
“Tutto quello che abbiamo chiesto in questi quattro anni di consiliatura, – conclude la nota – era condivisione su argomenti importanti. Prima la bocciatura della nostra risoluzione sul caro-energia, ieri la proposta all’aula di leggi omnibus in cui si è infilato davvero di tutto. Abbiamo opposto migliaia di emendamenti per evitare questo scempio e lo faremo sempre, in tutte le Commissioni consiliari, perché non è possibile governare così una Regione che ha bisogno di risollevarsi, dove tutti contano, non solo quelli amici o vicini politicamente e dove il Consiglio deve essere un luogo in cui vige sempre il rispetto dei ruoli e delle regole. Cosa che oggi non è accaduta, facendo toccare alla discussione uno dei punti più bassi mai registrati”.