SAN SALVO – “Ciò che hanno denunciato i Cobas nei giorni scorsi – 80 lavoratori del nuovo hub Amazon di San Salvo lasciati a casa dopo tre mesi di lavoro – rappresenta una prassi dell’azienda americana. Casi di questo genere, che colpiscono persino lavoratori fuori sede, che, illusi di avere trovato un posto di lavoro stabile, prendono casa nei pressi dell’hub, sono già apparsi sulla stampa nazionale e locale, in particolare riguardo al centro di distribuzione di Colleferro, nel Lazio, dove si è formato anche un Comitato ex lavoratori somministrati di Amazon e in quello di Castelguglielmo, nel Polesine. Ma il problema è generalizzato”. Lo fa sapere con una nota l’associazione PuntoCritico.
“Nel nostro lavoro d’inchiesta e analisi su Amazon in Italia – si legge – abbiamo documentato questa situazione con un podcast basato sui dialoghi tratti dalle chat dei lavoratori inviateci da Castelguglielmo. Paura e delusione di questi lavoratori, a cui vengono cancellati turni malgrado i carichi di lavoro elevati, mentre ad alcuni vengono proposti rinnovi di pochi giorni, alcuni invece vengono lasciati a casa e, contemporaneamente, vengono a sapere che altri come loro stanno facendo le visite mediche per essere assunti al loro posto. Un modello di gestione della forza-lavoro in cui il turnover elevato non è legato semplicemente all’oscillazione stagionale degli ordini, bensì strutturale”.
Strutturale uguale raccomandato..
Lasciata a casa dopo un anno mai un ritardo mai un assenza sempre impegno e dedizione…ma ovviamente non bastava
Dopo 23 mesi di lavoro su più turni, sapevo fare dal carico, flat ,box, pacchi single e multi, stow, ko delle linee, non sono mai mancato ho fatto tutte le estensioni di giorni lavorativi richiesti e malgrado questo scaduto il contratto mi anno lasciato a casa, per poi assumerne altri senza essere formati e buttati nella mischia. Vi faccio tanti auguri a voi che entrate.