ROMA – Secondo la leggenda metropolitana, in Italia avremmo la psichiatria migliore del mondo, ma questa narrativa si scontra con l’evidenza dei fatti: quando si parla della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità o delle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità sull’eliminazione di trattamenti coatti, contenzione e ogni altra pratica coercitiva, gli psichiatri fanno orecchie da mercante. Lo scrive il Comitato dei cittadini per i diritti umani onlus (Ccdu).
Il Ccdu raccoglie da oltre quarant’anni testimonianze di cittadini che denunciano eclatanti abusi, e di professionisti coraggiosi che osano opporsi alle pratiche psichiatriche coercitive – pratiche che troppo spesso si manifestano come violenza ingiustificata, e che a volte comportano addirittura la morte del malcapitato.
In occasione della Giornata mondiale della salute mentale, il Ccdu ha ieri invitato chiunque abbia a cuore i diritti umani ad ascoltare alcune interviste a utenti e professionisti della salute mentale, realizzate nell’ambito della serie “Due Parole con” e disponibili sul proprio canale Youtube, che evidenziano l’urgenza di una riforma della psichiatria italiana.