ROCCA SAN GIOVANNI – Il sindaco, Fabio Caravaggio, scrive al presidente nazionale dell’Unpli (Unione nazionale Pro loco d’Italia), Antonino La Spina per illustrare una situazione che da più di un anno vede come protagonista la Proloco del paese.
“Sono quasi 100 i cittadini che hanno fatto richiesta di iscrizione all’associazione – spiega il primo cittadino – e non hanno avuto alcuna risposta. È un’inerzia che non possiamo più tollerare”. Il sindaco Caravaggio si riferisce ai continui solleciti effettuati nei confronti dell’ente rispetto alla mancanza di risposta, da parte della Pro Loco, alle richieste dei volontari che avrebbero voluto aderire all’associazione, l’ultima inoltrata il 10 luglio scorso e al momento ancora disattesa.
“Lo Statuto prevede 60 giorni per accogliere, o respingere motivandole, le richieste di adesione – aggiunge -, ma al 10 ottobre nessuno ha ricevuto alcuna notizia, né in positivo né in negativo. Quindi questa Pro Loco non rispetta le regole statutarie ed è un atteggiamento molto grave”.
“Ritengo – si legge nella lettera inviata dal sindaco al presidente La Spina – che i cittadini debbano avere risposta, non essendo io in grado di rispondere alle innumerevoli domande che mi vengono quotidianamente poste sulla questione Pro Loco”.
Il mancato tesseramento, inoltre, ha penalizzato molti volontari che non hanno potuto usufruire delle convenzioni previste dalla Tessera del Socio.
“Non a caso – dice il primo cittadino Caravaggio – molti aspiranti tesserati hanno maturato la convinzione che la Pro Loco Aps di Rocca San Giovanni operi in maniera discriminante e con pregiudizio, violando di fatto i principi cardine dell’associazionismo ed impedendo la realizzazione di iniziative di interesse turistico, ricreativo, sportivo e culturale. Non sfugge alla piccola comunità che in questo ultimo anno e mezzo è stato organizzato un solo evento dalla Pro Loco, pur risultando questa iscritta all’Albo regionale delle Pro Loco d’Abruzzo”.
Caravaggio aveva chiesto aiuto anche agli organi locali Unpli, chiedendo un incontro pubblico con tutta la cittadinanza che spiegasse l’atteggiamento dell’associazione. “Dato il prolungarsi di azioni risolutive a riguardo da parte degli organi Unpli locali, fino ad oggi mancate – spiega nella missiva – mi riservo, in mancanza di una Sua risposta e di una soluzione definitiva della problematica, di coinvolgere quanti possano, tramite specifiche competenze professionali, verificare la sussistenza dei requisiti necessari alla sopravvivenza di un’associazione così come oggi organizzata e assolutamente non funzionante”.