SAN SALVO – Tre partite, sette punti e primo posto in classifica. Il bilancio delle prime uscite del San Salvo è sicuramente positivo. La squadra biancazzurra ha risposto bene ai meccanismi del proprio allenatore ed è pronta alla prossima sfida di campionato contro il Miglianico.
Mister Zeytulaev, la società ha più volte dichiarato a Zonalocale di puntare a un campionato tranquillo. Dopo queste prime partite, credi si possa ambire solo alla semplice salvezza?
Lo scorso abbiamo iniziato il percorso con l’obiettivo di salvare la categoria, poi abbiamo raggiunto i play off. Quest’anno è diverso. Abbiamo inserito profili che hanno alzato il tasso tecnico della rosa. E’ arrivato Alessandro Molino che reputo uno dei migliori attaccanti della Promozione, Pierluigi Colitto, che ha portato molta qualità, Luciano Galiè, e under interessanti come Skubin e Ruotolo.
Inoltre abbiamo confermato i pilastri della passata stagione: capitan Izzi, Cattafesta, Luongo, Triglione, Torres senza dimenticare Ruzzi e Di Pietro, che rappresentano cuore e polmoni della squadra.
Un mix validissimo per cui sarei un ipocrita se parlassi di salvezza, sarebbe troppo riduttivo con questo organico. Dall’altra parte, però, bisogna mantenere i piedi per terra perché è un campionato molto difficile, ci sono tante squadre che vogliono arrivare al vertice della classifica.
Ai miei ragazzi raccomando sempre di essere ambiziosi e non presuntuosi.
Un suggerimento nobile, ma allo stesso tempo difficile. Come trasmetti questo principio alla squadra?
I principi li attingo dalla Sacra Bibbia che mi insegna come vivere nel mondo dello sport e nella vita quotidiana in generale. La fede cristiana quindi mi aiuta a rincorrere questo equilibrio: ambizione sì, ma con umiltà. Prima di raggiungere gli obiettivi, dobbiamo essere predisposti al sacrificio. Altrimenti dopo aver raccolto 7 punti in 3 gare, pensi già di arrivare ai play off. Invece adesso ci attende subito una sfida delicata contro il Miglianico.
Dopo le ottime stagioni vissute come tecnico delle giovanili della Vastese Virtus, lo scorso anno sei passato a San Salvo. Come ti sei trovato in questa nuova realtà?
Nella mia carriera non ho mai incontrato difficoltà a livello ambientale. San Salvo poi è una città che frequento per questioni familiari. Devo dire che i tifosi mi hanno aiutato. In modo particolare lo scorso anno. Abbiamo vissuto un periodo molto complicato, eravamo penultimi. In quella circostanza i nostri sostenitori hanno dimostrato grande attaccamento alla maglia. Si è creato un gran feeling. Sembra retorica, ma loro sono realmente il nostro dodicesimo uomo in campo.
Quando decisi di smettere con il calcio professionistico, venni a giocare qui da avversario. Rimasi sorpreso dal calore della tifoseria. Il mio desiderio è che si possa tornare a respirare quel clima di giovialità. Sarebbe molto bello se le famiglie sostenessero il San Salvo. Questa è una comunità che ama il gioco del calcio. Molto dipende anche dai risultati. Dobbiamo essere il mezzo per riaccendere la passione degli sportivi sansalvesi.
In queste prime giornate di campionato regna totale equilibrio nelle zone alte della classifica. Non è solo il Casalbordino a dominare.
Sì, è vero. Noi abbiamo affrontato tre squadre forti: San Giovanni Teatino, buon organico con allenatore navigato, Val Di Sangro, che mi è piaciuta molto per la reazione che ha avuto sotto di tre gol, e Francavilla, club importante per il campionato di Promozione.
Le altre squadre della zona si sono comportate altrettanto bene: Casalbordino, Bacigalupo Vasto Marina e Virtus Cupello. I rossoblù hanno segnato diversi gol, indice del grande tasso tecnico della rosa.