CUPELLO – La seduta consiliare dello scorso 3 ottobre ha visto, tra i vari punti all’ordine del giorno, l’importante discussione sulla mozione presentata congiuntamente dai consiglieri di “Insieme per Cupello” e “Risposta Civica”, con la quale si chiedeva il ritiro dell’ormai tristemente nota “delibera bavaglio”.
“Già nel mese di agosto, ritenendo tale delibera inopportuna e intimidatoria, i gruppi consiliari di minoranza avevano presentato idonea richiesta di accesso agli atti, al fine di prendere visione delle ragioni che hanno spinto la Giunta Comunale all’adozione di una delibera così dirompente e senza precedenti nella storia democratica della nostra cittadina – scrivono in un comunicato i gruppi consiliari di “Risposta Civica” e “Insieme per Cupello” -. A seguito di tale richiesta, appena cinque giorni fa il Sindaco aveva formalmente risposto che, oltre al testo della delibera, non ci fossero altri atti o documenti relativi alla questione in oggetto. Ebbene, nella seduta di ieri, scandita come al solito dai silenzi annoiati e dagli sbadigli di taluni consiglieri di maggioranza, sconfessando la sua stessa versione il Sindaco non solo ha confermato che tali atti esistono eccome, ma che ha già provveduto a presentare querela contro i presunti commenti diffamatori di cui l’Amministrazione Comunale sarebbe stata oggetto.
Si tratta dell’ennesima dimostrazione della scorrettezza politica e dell’arroganza istituzionale che caratterizza l’attività amministrativa della maggioranza.
Oltre ad aver arroventato in maniera preoccupante il clima cittadino, hanno finito per mortificare il ruolo del Consiglio Comunale, impedendo ai consiglieri di minoranza di esercitare il loro diritto ad avere informazioni utili all’espletamento del loro mandato e di promuovere le iniziative che, ai sensi di legge e del vigente regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale, spettano ai singoli rappresentanti del corpo elettorale locale.
Una richiesta di accesso che, è bene ribadirlo, era stata formulata dai gruppi di minoranza con l’impegno e l’obbligo di non divulgare il materiale visionato, così come fissato dalla legge, in modo da tutelare la riservatezza dei soggetti terzi coinvolti.
Questo diritto così basilare è stato, quindi, negato a causa dei capricci strumentali e pretestuosi della maggioranza consiliare; nel mentre – concludono “Risposta Civica” e “Insieme per Cupello” -, resta in piedi la concreta minaccia che un qualsiasi cittadino si trovi querelato per aver legittimamente espresso un giudizio critico nei confronti dell’Amministrazione Comunale che governa la nostra cittadina“.
Sull’argomento si esprimono anche i consiglieri di Fratelli d’Italia, D’Angelo Filippo e Boschetti Tommaso, che hanno votato contro la mozione delle minoranze circa il ritiro della delibera di giunta, “non perché favorevoli a soluzioni giudiziarie – precisano i due consiglieri.-, ma semplicemente perché ritengono che la mozione non è lo strumento adatto per redimere o risolvere questa spiacevole situazione che si è venuta a creare circa i post accusatori e diffamatori contro l’Amministrazione Comunale ed alcuni uffici. Noi consiglieri di Fratelli d’Italia riteniamo che queste sono questioni che devono essere risolte con dovuti chiarimenti, soluzioni e colloqui politicamente sani.
Auspichiamo che si possa addivenire ad una comunicazione o lettera aperta, che dir si voglia, con la quale spiegare chiaramente il senso dei post pubblicati tempo addietro specificandone il senso politico amministrativo (qualora ci fosse) e i fatti e documenti sui quali hanno basato le proprie opinioni così da poter ovviare al senso accusatorio e personale ai quali possono essere soggetti. Sempre aperti al corretto dialogo”.