VASTO. “Sembra non finire l’odissea di un papà vastese separato che ieri si è visto negare la risposta di che scuola frequentasse suo figlio, perché “c’è la privacy”. Ieri ho accompagnato un nostro associato, papà separato, presso una scuola elementare di Vasto, per sapere se il proprio figlio frequentasse la scuola e che scuola frequentasse. Ad intuito, il genitore ha pensato, per una serie di ragioni, che il figlio potesse essere stato iscritto lì – dice Antonio Borromeo, Presidente dell’associazione nazionale Papi Gump -. Presentato il documento di riconoscimento e chiesto con cortesia di sapere se il proprio figlio fosse iscritto in quella scuola, la signora con la quale ha parlato, che non ha voluto nemmeno fornire le proprie generalità e che non indossava alcun cartellino identificativo come la legge recita, si è rifiutata di dare qualsiasi informazione al padre, dicendo che per soddisfare la richiesta, ci sarebbe dovuta essere stata presente anche la mamma, e mettendo davanti giustificazioni quali ‘la privacy’.
Sorgerebbe innanzitutto spontanea la prima domanda – continua Borromeo – per la quale, se per sapere se il proprio figlio frequenta una scuola c’è bisogno di entrambi i genitori, come abbia fatto un solo genitore ad iscrivere il bambino a scuola. Le direttive del Miur, infatti, parlano chiaro: occorre il consenso di entrambi i genitori. Quindi, per iscrivere il proprio figlio a scuola basta un genitore, e per sapere se il proprio figlio frequenta quella scuola, occorrono entrambi! Inutile descrivere la delusione e lo scoramento del nostro associato, che non ha potuto nemmeno sapere dove il proprio figlio va a scuola.
Raccontato l’episodio, piuttosto raccapricciante, ci auguriamo ora che la nuova dirigente scolastica voglia invece consentire al papà separato di avere notizie del figlio, che è anche suo e non solo della mamma e voglia nel caso adottare i provvedimenti necessari nei confronti della signora che ha negato le informazioni al papà, fornendocene notizia. Ci batteremo quindi per il nostro associato e per tutti i papà separati che vivono delle condizioni di disperazione a causa di atteggiamenti da parte delle Istituzioni, non propri di un Paese civile e affinché vi sia una vera parità dei sessi, non sbilanciata solo da un lato. Nel frattempo – conclude Borromeo -, come associazione, ci attiviamo sin da subito per far conoscere al Miur quanto accaduto e per verificare se vi siano estremi per provvedimenti”.
Ma la domanda è: l’errore riconosciuto dal MIUR chi lo paga? Io ho una cosa simile dove il ministero dell’istruzione interpellato per delle cose serie scarica al MIUR dell’aquila e quelli dell’aquila non hanno fatto niente …risultato? Il solito scarica barile. Adesso il genitore dovrebbe denunciare anche chi si nasconde dietro al termine privacy ma non solo, il sistema non funziona e poi ci lamentiamo che ci sono i bulli o cose simili? Il problema è il sistema che lo permette e la cosa bella è: se chiami chi dovrebbe fare informazione nemmeno ti risponde ..che bel sistema …io non ho parole ma nessuno fa niente solo chiacchiere …benvenuti in Italia il paese dei balocchi e poi ci chiediamo perché la scuola non educa più …ma di che vogliamo parlare …
E genitore che nn importa di figlio fin dal nascita? Come dobbiamo mettere? Quando stava e sta in ospedale ce sempre scusa lavoro! Anche quando nn eravamo separati. Importante che figlio frequenta la scuola!!!!! Continua istruzione. Basta solo con diritti di papà e diritti di figli avere la vita serena e avere mezzo assistenti sociali, giudici, psicologi? Lasciate figli avere infanzia sua! Ho avuto esperienza con uno che nn si ne fregava completamente di figlio solo riavere sua casa coniugale indietro!!!!!! Trauma psicologico a mio figlio, anche autistico e padre diceva che nn era vero! E si vergognava di figlio. Siamo arrivati dopo al tribunale di minorenne e nostro figlio se io nn diffendevo con unghie e denti io e mio avvocato se ne andava in casa di famiglia!!!!!! E soldi x avvocati? Io ? E ex marito doppio? Lasciate in pace figli!!!
beh tutto questo casino e poi lui, il cosiddetto padre, si rifiuta di esibire un qualsiasi docimumenti che lo attacchi? Ha perfettamente ragione la dirigente e lui ha qualcosa da nascondere