di Fabrizio Scampoli
Nel passaggio dall’estate alla stagione autunnale, oltre al foliage, alle caldarroste e al profumo di mosto che ci allietano in questo periodo, a Vasto si è verificata un’interessante mutazione di una specie animale solitamente aliena al nostro territorio: tutti ricordiamo il lupo “di mare”, che quest’estate balzò agli onori della cronaca morsicando un’avventata turista sulla solitaria battigia di Punta Penna, e l’altro esemplare che avrebbe aggredito un operaio lungo il tracciato della pista ciclabile.
Ora, dopo altri numerosi avvistamenti, lungo la circonvallazione, in alcune contrade e perfino su via del Porto, ecco spuntare il lupo di San Lorenzo, che si aggira tranquillamente tra le case dell’amena frazione vastese.
Lupus in fabula, potremmo dire, visto che ormai in città le discussioni sui canidi stanno prendendo il posto di quelle sugli ungulati. Ecco, forse ai cinghiali ci siamo già un po’ abituati e ora ci sembra invece quasi un ossimoro pensare di poter incontrare un lupo lungo le nostre strade o nei nostri orti.
Giustamente gli abitanti delle contrade periferiche sono preoccupati e si chiedono cosa potrebbe succedere in inverno, quando lupi e cinghiali potrebbero ulteriormente avvicinarsi alle case in cerca di cibo. Tempo da lupi, si diceva infatti una volta quando arrivavano freddo e neve, e iniziava la guerra dei pastori per salvare le greggi.
Questa vicenda riporta alla memoria anche la storia del lupo di Gubbio, che San Francesco ammansì e che venne sfamato dagli eugubini. Addirittura, quando il buon lupo morì, a Gubbio furono tutti molto tristi. A Vasto non c’è un San Francesco d’Assisi a cui rivolgerci, ma abbiamo – omen nomen – un omonimo del grande Santo a guidare la città. E a lui, ovviamente, si rivolgono tutti i cittadini. Nessuno pretende miracoli, ma si chiede almeno di porre sotto controllo il fenomeno: i lupi e i cinghiali andrebbero catturati e poi liberati in zone di montagna, o nel Parco nazionale, magari sterilizzando le femmine degli ungulati per evitare una riproduzione incontrollata. Nessuno vuole fare del male a questi sventurati lupi, ma certamente la coesistenza pacifica con loro di questo passo sarà sempre più complicata.
In bocca al lupo, potremmo concludere, rivolgendoci a queste splendide e indomite creature: e ora speriamo che, dopo le elezioni, si trovino il tempo e la volontà di risolvere le problematiche concrete del nostro territorio.
Ammazza che sfoggio di cultura! Complimenti.
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