LANCIANO – “Succede nel 2022. Da sabato scorso un piccolo pioppo adagiatosi sulla tratta ferroviaria Lanciano – San Vito, ha interdetto la circolazione dei treni provocando soppressioni quotidiane di servizi del trasporto ferroviario regionale”. Lo fa sapere con una nota Franco Rolandi, segretario generale Filt Cgil Abruzzo Molise.
La Tua, il servizio di trasporti, cerca di rassicurare l’utenza: “I tecnici sono a lavoro per ripristinare la circolazione”, ma secondo il sindacato “in realtà in azienda non ci sono e l’inqualificabile ritardo è proprio imputabile all’assenza di personale abilitato che andrà ricercato all’esterno al fine di risolvere il problema. Questo è il vero motivo del ritardo”.
“Fino a qualche giorno fa – prosegue la nota del sindacato – il fenomeno del continuo stillicidio di corse ferroviarie soppresse da parte di Tua (fenomeno per il quale persino la stessa Regione Abruzzo ha perso la pazienza minacciando più volte la risoluzione del contratto nei confronti di quell’impresa della quale risulta essere azionista unico), veniva attribuito alla carenza di personale adibito alla condotta dei treni ovvero macchinisti e capitreno, carenza che peraltro continua a essere significativa anche oggi, nonostante i concorsi espletati“.
La tratta è stata inibita e le corse soppresse da 5 giorni. “L’interdizione della circolazione dei treni – continua Rolandi – sulla martoriata tratta San Vito-Lanciano (quella, per inciso, nella quale si continua a viaggiare da anni e per motivi di sicurezza a velocità ridotta non potendo superare i 50 km/h), ha davvero dell’inverosimile e trae origine dal forte vento che ha colpito il litorale adriatico sabato scorso e che all’altezza del 9° chilometro, proprio nei pressi della stazione di Lanciano, ha causato la flessione di un pioppo, peraltro di modeste dimensioni, che adagiandosi ha provocato danni all’impianto elettrico della tratta ferroviaria”.
Si tratta di un semplice guasto, di ordinaria amministrazione e risolvibile in un breve lasso di tempo sia per quanto riguarda il taglio e la rimozione dell’albero (intervento prontamente garantito dal personale interno) sia per ripristinare il corretto funzionamento dell’impianto elettrico. “Invece proprio per questa riparazione tecnica, – conclude il sindacato – sono sorti i problemi, giacché la società di trasporto regionale non dispone né di personale tecnico abilitato professionalmente a tali interventi (l’unico operatore previsto nell’organico non dispone delle complete abilitazioni per assicurare la riparazione) né tantomeno si è preoccupata di dotarsi di un contratto di assistenza con una società esterna in grado di preservare un pronto intervento con una tempistica funzionale all’immediato ripristino di un servizio pubblico cosiddetto essenziale”.