ATESSA – Il caro energia colpisce anche le chiese. È da marzo di quest’anno che i parroci devono inventarsi di tutto per coprire le spese di luce e gas. E allora qualcuno di loro ha pensato di utilizzare i social per chiedere un aiuto economico. A rischio messe al freddo e campanili spenti.
A fare da apripista don Mirco Pasini della parrocchia di Torre di Fine, frazione di Eraclea (Venezia), che ha pubblicato su Facebook la bolletta del gas.
Lo ha poi seguito don Francesco Riccio, parroco di San Pio X di Giugliano (Napoli), e la diocesi di Aversa (Caserta). Anche a Claut (Pordenone) il don ha richiamato la comunità a dare una mano.
La diocesi di Ravenna ha pensato di “ridurre il numero delle messe giornaliere e di chiedere ai fedeli giacconi e maglioni pesanti per risparmiare sul riscaldamento”.
Insomma le chiese sono in ginocchio e stavolta non per pregare. Anche in Abruzzo, don Andrea Rosati, parroco di san Vincenzo Ferrer a Montemarcone di Atessa ha pensato di pubblicare sul profilo Facebook l’ultima bolletta della luce, quella relativa ai mesi di agosto e settembre. Il caso si è aggiunto ai precedenti ed è finito sulla stampa nazionale.


Il parroco, inconsapevole che la sua chiesa sia entrata a far parte dell’elenco delle strutture religiose a rischio chiusura riscaldamento e al buio, ha deciso di rimuovere il post della bolletta. Un costo di oltre mille euro che la parrocchia dovrà sostenere e un appello alla comunità a sostenerlo.
“Ho voluto solo sensibilizzare la comunità, – si è giustificato don Andrea – anche in previsione dei mesi invernali”.
Il fenomeno sta diventando virale, è il caso di dirlo, tant’è vero che è arrivato sul tavolo della Conferenza episcopale italiana, da oggi a Matera fino al 22 settembre.