di Fabrizio Scampoli
Ma ve l’immaginate un profumato brodetto di pesce alla Vastese o delle gustose pallotte cacio e uova cucinati col metodo dei fornelli spenti, ormai protagonista di trasmissioni e spot TV e sponsorizzato perfino dal Nobel per la Fisica Parisi?
Purtroppo, è proprio quanto suggeriscono gli esperti ministeriali per convincere gli italiani a risparmiare il gas, che fra poco verrà quotato alla borsa di Amsterdam come i diamanti.
Addio dunque ai ragù in sobbollitura per quattro ore, ben ritrovata invece alla pentola a pressione, che permette di risparmiare tempo e gas. La nostra gastronomia vastese, dai tempi dilatati da sempre, dovrà trovare nuove ricette scorciatoie o adeguare quelle tradizionali.
Dallo slow food al fast food vastarolo, potremmo dire scherzando, con gli amanti della cucina tradizionale che stanno già arricciando il naso.
Dunque i classici polpi in purgatorio saranno approntati in pentola a pressione, il brodetto diverrà sprint, le pallotte cacio e uova saranno cucinate al microonde?
Al di là dell’ironia facile, però, la carenza del gas e il suo costo ormai alle stelle ci costringeranno a rivisitare il nostro modo di cucinare, in casa e al ristorante. Ad esempio, il brodetto cotto rigorosamente nel suo tegame di coccio sembra abbastanza rispettoso dei nuovi indirizzi gastronomici: la casseruola in creta conserva infatti il calore e permette di ultimare la cottura del pesce spegnendo i fornelli negli ultimi minuti. Le sapienti mani dei gourmet vastesi sapranno poi certamente trovare il giusto compromesso tra gusto e risparmio energetico.
Vedremo dunque tornare in auge i focolari con il cibo cotto sotto la coppa, le bistecche e gli arrosticini alla brace. Ma questo per gli abruzzesi non è mai stato un problema.
E se proprio il gas continuerà a scarseggiare, potremo convertire la gastronomia ittica vastese ai crudi di mare e al nipponico sushi. In fondo, il fine giustifica i mezzi. Anche ai fornelli.