LANCIANO – Dal 2015, la nostra regione ha previsto la soppressione di 667 uffici del giudice di pace, 220 sezioni distaccate e 31 tribunali (tra cui quelli di Lanciano, Vasto, Sulmona e Avezzano) e delle corrispondenti procure della Repubblica.
Una chiusura che ha provocato serie ripercussioni sull’intero territorio, a partire dalla diminuzione di posti di lavoro, passando per il venire meno di tutto l’indotto economico che ruota attorno alla giustizia, arrivando all’assenza di un presidio di legalità, all’impoverimento generale e allo svuotamento culturale.
Con una nota il partito Azione di Calenda sarà a Lanciano per parlarne il 10 settembre alle 10 nella Casa di conversazione – Salone “Benito Lanci”, in piazza Plebiscito.
La nostra Carta costituzionale richiede che la giustizia sia amministrata a misura d’uomo, abbastanza vicino ai cittadini perché questi possano raggiungere la sede del tribunale dalla loro abitazione con “limitati sacrifici” (Corte Cost. n.59 del 2016).
“Già nel mio mandato da deputato – scrive Giulio Sottanelli – ho ottenuto una proroga delle chiusure dei presidi di giustizia e poco tempo fa ho collaborato, insieme ai sindaci del territorio, con Costa, responsabile della giustizia di Azione e capogruppo in commissione Giustizia alla Camera dei deputati”.
“Abbiamo deciso – conclude la nota di Azione – di lottare per ottenere una rivisitazione della geografia giudiziaria per riportare tribunali, procure ed uffici del giudice di pace vicino a cittadini e imprese per avere il sistema giudiziario ad una dimensione più umana e funzionale”.