ABRUZZO – Con una lettera indirizzata alle cariche più importanti nell’ambito della sanità regionale, ma estesa per conoscenza anche ai sindacati, un gruppo di infermieri dipendenti di ASL di varie zone d’Italia chiede la mobilità extraregionale e un incontro con le istituzioni chiamate in causa.
La lettera è indirizzata a: Presidente Regione Abruzzo Marco Marsilio, Assessore regionale con deleghe alla salute Nicoletta Verì, Direttore del dipartimento sanità Claudio D’Amario, DG ASL Pescara Vincenzo Ciampoli, DG ASL 2 Chieti Thomas Schael, DG ASL 1 Abruzzo Avezzano Sulmona L’Aquila Ferdinando Romano, DG ASL Teramo Maurizio Di Giosia, e per conoscenza a OPI Chieti, Pescara, Teramo e L’Aquila, oltre che a Nursing up – Abruzzo, Nursind – Abruzzo, CISL – Abruzzo Molise, Uil – Abruzzo e CGIL – Abruzzo Molise.
Insomma un vero e proprio appello, dovuto al fatto che, si legge nel comunicato, “non avendo ricevuto riscontro alle mail inviate in data 12 e 22 agosto 2022 da nessuna delle istituzioni messe in copia se non per la asl di Teramo che ha rifiutato la nostra richiesta giustificandosi con l’esistenza di una graduatoria di concorso attualmente bloccata, con la presente sollecitiamo l’attivazione di una mobilità extraregionale e chiediamo un incontro al più presto con le istituzioni chiamate in causa”.
Nella lettera, che ha ad oggetto “Richiesta di attivazione bando di concorso per mobilità extra regionale”, si legge:
“Spettabile Regione Abruzzo e ASL abruzzesi, siamo un gruppo di infermieri dipendenti di ASL di varie zone d’Italia, con la presente siamo a richiedere di prendere in considerazione la possibilità di bandire un concorso per mobilità intra ed extra regionale per permetterci di poter tornare a casa.
Purtroppo, da troppo tempo, i professionisti infermieri sono costretti ad allontanarsi da casa per avere la possibilità di un lavoro e sfuggire dal precariato che assilla la sanità abruzzese. Molti di noi, ormai da diverso tempo, vivono lontani da casa con la speranza di poterci tornare ma purtroppo ciò si scontra con le situazioni poco favorevoli della nostra regione.
Esaminando in dettaglio ciò che sta accadendo, prendiamo in analisi la situazione dei concorsi:
Asl Avezzano Sulmona L’Aquila: concorso bandito con pubblicazione in GU 4 serie speciale concorsi n 52 del 07/07/2020 mai espletato e ormai da due anni non si hanno notizie.
Asl Pescara: concorso bandito con pubblicazione in GU 4 serie speciale concorsi n 36 del 07/05/2021 mai espletato e ormai da quindici mesi non si hanno notizie.
Asl Teramo: concorso svolto con prova unica in data 24/11/2021, graduatoria approvata con deliberazione n. 0970 del 24/5/2022 ma, per via dei numerosi ricorsi, è in stallo dato che il documento, al punto 6 recita: “di rinviare a successivo atto l’assunzione dei vincitori in esito ai ricorsi giurisdizionali ancora in itinere”. I ricorsi, che dovevano essere discussi a luglio 2022, sono stati rinviati a febbraio 2023 ovvero a 9 mesi dopo la pubblicazione della graduatoria.
La suddetta ASL ha risposto alla nostra richiesta sottolineando che non si ha intenzione di indire una mobilità extraregionale in quanto i posti vacanti sono riservati ai vincitori di concorso ma nel frattempo in data 23/08/2022 è stato pubblicato il bando per la stabilizzazione del personale precario.
Asl Chieti: concorso svolto il 21/04/2022, in data 31 agosto viene pubblicato l’elenco degli idonei con i relativi punteggi ma della graduatoria ancora nessuna notizia.
Contemporaneamente alle prove concorsuali, le Asl stanno stabilizzando personale interno assunto con avvisi a tempo determinato (alcuni contratti non rinnovabili). Molti di noi hanno tentato vari modi per poter tornare a casa. I comandi sono bloccati dalle ASL di provenienza che non ci rilasciano i nullaosta. Le mobilità volontarie sono bloccate della Asl abruzzesi che non le accettano. Tutti questi dinieghi sono estenuanti perché non si riesce a trovare una soluzione per tornare a casa. La stabilizzazione degli “eroi del covid” è la presa in giro più grande perché molti di noi hanno affrontato la pandemia distanti da casa e dagli affetti, hanno subito perdite di persone care senza poter stare vicino alla propria famiglia.
Gli incontri tra sindacati e regione puntano solo a stabilizzare il personale ma, in pochi pensano che permettere al personale fuori sede di tornare a casa è un valido modo per reclutare personale.
Pertanto, non avendo ricevuto nessuna riposta alle mail inviate in data 12 e 22 agosto 2022 si RICHIEDE un incontro con gli enti citati per discutere della richiesta in oggetto.
In conclusione, chiediamo che la nostra richiesta venga accolta per permettere ai professionisti di poter lavorare senza la preoccupazione di dover essere a molti chilometri da casa”.